giovedì 15 settembre 2011

San Luca, la 'ndrangheta sui lavori per il metano sette persone in stato di fermo

Le indagini iniziarono dal danneggiamento, il 3 maggio 2010, di un autocarro della ditta Metangas impegnata nella conduzione del gas metano in San Luca

Sette persone sono state sottoposte a fermo, tutte affiliate alla cosca Mammoliti «fischiante», le quali secondo le indagini, erano riuscite ad ottenere la gestione diretta del 23% dell’opera di metanizzazione di San Luca (Rc), per un valore di 260 mila euro.


Il fermo è stato eseguito dai carabinieri del comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria su provvedimento della Dda reggina. Secondo quanto emerso dalle indagini, che hanno portato all’operazione di oggi, denominata «Metano a San Luca», l'incendio di un autocarro della ditta Metangas, impegnata nei lavori, era stato il preludio all’ingerenza della criminalità organizzata locale nella gestione dell’opera il cui appalto aveva un valore complessivo di 1.150.000 euro.

Secondo gli investigatori, le assunzioni di manodopera sul posto avvenivano tra soggetti ritenuti, a vario titolo, contigui alle cosche di San Luca. Inoltre era stato stipulato un elevato numero di contratti di «nolo a freddo», cioè solo il mezzo, che, dalle verifiche effettuate dai carabinieri, invece, erano veri e propri «noli a caldo», vale a dire mezzi e mano d’opera, al fine di nascondere l’illecito subappalto ad imprese prive di certificazione antimafia. L’impresa appaltante svolgeva di fatto un controllo solo formale, dato che per gli investigatori non è mai intervenuta su anomalie relative alle fatturazioni dei subappalti. I reati di cui gli arrestati dovranno rispondere a vario titolo sono: associazione di tipo mafioso e intestazione fittizia di beni, illecita concorrenza in appalti, estorsione e rapina aggravati dall’art. 7 L 203.1991, da eseguire in San Luca (Rc).

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