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giovedì 29 settembre 2011
Assenteismo al Comune 27 dipendenti nei guai
TRANI - Ventisette rinvii a giudizio ed un non luogo a procedere. Si conclude così l’udienza preliminare sull’assenteismo di diversi dipendenti del Comune di Trani dai rispettivi posti di lavoro. Dunque il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Trani, Ang ela Schir alli, ha accolto quasi integralmente le richieste del pubblico ministero Antonio Savasta che coordinò le indagini della Guardia di Finanza di Trani. Nessuno degli imputati ha optato per il patteggiamento o per il giudizio abbreviato. Il gup ha disposto il dibattimento per 27 imputati: il processo inizierà davanti al tribunale di Trani il prossimo 23 gennaio. Scagionato dalle contestazioni il solo Michele Miolli.
IL VIA ALLE INDAGINI - L’inchiesta della Procura della Repubblica nacque da una nota del 13 giugno 2005 a firma del comandante della Polizia Municipale il quale segnalò la ricezione di una telefonata che denunciava l’ingiustificata assenza di una dipendente dell’ufficio verbali: “il troppo storpia” diceva l’interlocutore. I fatti contestati vanno da gennaio 2006 a giugno 2007. Diversi gli uffici comunali interessati dall’assenteismo. A seconda dei casi furono contestati i reati di truffa e di tentata truffa.
PRESENTI SULLA CARTA - Secondo quanto ricostruirono le indagini, in diverse occasioni, gli imputati avrebbero lavorato solo sulla carta grazie ad alcuni colleghi, anch ’essi finiti sott’inchiesta, che avrebbero marcato il cartellino al loro posto. Per alcuni dipendenti il pm Savasta chiese al giudice per le indagini preliminari un provvedimento interdittivo ma il gip Francesco Zecchillo rigettò la richiesta cautelare sostenendo che «qualora la misura interdittiva fosse applicata si rivelerebbe inutilmente punitiva, dal momento che i delitti contestati non costituiscono immediata e diretta manifestazione del pubblico servizio o ufficio espletato dal singolo dipendente comunale. In verità – proseguiva il magistrato - dovrebbe esser l’autorità amministrativa locale ad attivarsi immediatamente sottoponendo a procedimento disciplinare i responsabili delle denunciate condotte truffaldine».
Aggiunse Zecchillo: «Non vogliamo neppure immaginare cosa avrebbero accertato i finanzieri se il periodo d’indagine fosse stato più lungo». Ed ancora: «le condotte contestate non sono le più gravi, sussistendone altre che possono pacificamente ritenersi al limite dell’associazione per delinquere».
LA CHIUSURA DELLE INDAGINI - Ma il pm non mutò l’originaria contestazione di truffa. Savasta terminò l’inchiesta accusando 38 persone, 10 delle quali però uscirono dall’inchiesta in zona cesarini alla luce degli elementi difensivi portati all’attenzione del pm nei venti giorni successivi alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini. Per gli altri 28 dipendenti giunse la richiesta di rinvio a giudizio. La relativa udienza preliminare iniziò lo scorso dicembre ed è culminata ora col decreto che dispone il giudizio per 27 imputati. Nel procedimento risulta parte offesa il Comune di Trani.
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