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lunedì 26 settembre 2011
Esami a luci rosse sotto accusa prof di Ingegneria
Modi cortesi, voce suadente ed il più classico degli inviti a sostenere quell’esame tanto complicato in tutta tranquillità. Alla seconda bocciatura di fila, l’appuntamento per l’interrogazione non è più nell’aula, ma nell’ufficio del docente, preferibilmente il pomeriggio, al riparo da eventuali occhi indiscreti. Siamo nella facoltà di Ingegneria, ma potrebbe capitare ovunque. Per una studentessa in ritardo con gli studi, può essere l’occasione per liberarsi facilmente di una materia particolarmente ostica, del resto il professore dice a tutte che lo fa con spirito paterno. Qualcuna accetta, qualcun’altra no. Così, la voce corre di bocca in bocca, nel campus universitario di via Orabona. Da un po’ di tempo, si odono racconti di alcune ragazze, indignate dalle attenzioni morbose che avrebbero subìto tutte dallo stesso insegnante.
La voce è arrivata fino al rettore del Politecnico, Nicola Costantino, che ha scritto una lettera al sospettato, invitandolo ad osservare la massima correttezza e trasparenza nei rapporti con gli studenti (e le studentesse). In particolare, il rettore ha ricordato al docente che gli esami devono tenersi pubblicamente, dinanzi ad una regolare commissione, e non nelle stanze personali dei docenti. A buon intenditor, poche parole. «Ho appreso le notizie indirettamente – spiega Costantino – e non dalle studentesse interessate, pertanto ho ritenuto opportuno inviare al docente in questione una comunicazione informale. Se avessi, invece, ricevuto denunce circostanziate direttamente dalle ragazze – aggiunge il rettore – avrei girato la segnalazione alla procura della Repubblica».
Del resto, i bene informati nella facoltà di Ingegneria sanno che per un pelo è stato evitato uno scandalo, quest’estate, quando una studentessa aveva tutta l’intenzione di rivolgersi ai carabinieri per incastrare il professore che le aveva fatto, a suo dire, proposte sessuali esplicite per aiutarla a superare un esame complicato. Per prevenire episodi simili, il Politecnico ha inserito nel suo codice etico, emanato qualche giorno fa dal rettore, una norma apposita contro gli abusi sessuali nella comunità universitaria. «Considerato il ruolo educativo del Politecnico – è scritto nel documento – assumono particolare gravità gli abusi o le molestie sessuali nei confronti di studenti o di quanti sono in attesa dell’accesso, dell’impiego, della promozione, dell’avanzamento di carriera».
Il codice etico, annunciato da tempo ma più volte rinviato, contiene in realtà una serie di norme di comportamento a cui i docenti, gli studenti e il personale tecnico amministrativo devono attenersi. È vietato, per esempio, favorire i propri parenti, fino al quarto grado, nei concorsi pubblici o nelle altre procedure di selezione per le assunzioni dei docenti, mentre manca un analogo divieto per il personale tecnico e amministrativo. Per i dipendenti infedeli sono previste sanzioni, che vanno dal richiamo formale alla sospensione dal servizio per tre anni. I professori troppo premurosi (con le studentesse) sono avvisati.
LUCA BARILE
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