mercoledì 21 settembre 2011

Mafia, tre arresti nel Ragusano

In cella Andrea Arcerito, Davide Avola e Gianluca Pardo. Sono accusati di aver tentato di uccidere a Vittoria nel 2008 Giovanni Antonuccio, ritenuto ai vertici della locale Cosa nostra




RAGUSA. Esponenti dell'organizzazione rivale della Stidda, nel maggio del 2008, avrebbero tentato di uccidere a Vittoria Giovanni Antonuccio, ritenuto ai vertici della locale Cosa nostra. E' quanto dalle indagini che hanno portato all'arresto di tre persone per tentativo di omicidio e porto illegale di arma da fuoco, eseguito dalla squadra mobile e dai carabinieri di Ragusa.

I provvedimenti restrittivi per Andrea Arcerito, 30, Davide Avola, 35, e Gianluca Pardo, 31, ritenuti appartenenti alla Stidda, sono stati emessi dal Gip di Catania, Laura Benanti, su richiesta del sostituto procuratore della Dda etnea Lucio Setola, coordinato dall'aggiunto Marisa Scavo. L'agguato fece saltare la 'pace' sancita tra i due gruppi dopo la strage di Vittoria del 2 gennaio '99 che provoco' cinque morti. I contrasti fra i due clan sarebbero esplosi, secondo gli investigatori, per motivi legati al controllo e alla gestione, nel territorio della provincia di Ragusa, e in particolare a Vittoria, delle estorsioni e del traffico di droga. Particolari sull'operazione, denominata Invidia, saranno resi noti dai vertici della Dda della Procura di Catania, della polizia di Stato e dei carabinieri di Ragusa in una conferenza stampa che si terrà alle 11:30 nel comando provinciale dell'Arma iblea.

Catania, scomparso presunto capomafia della cosca Santapaola

Giuseppe Rizzotto, 35 anni, è uscito di casa dopo un litigio famigliare. E' stata la moglie a denunciarlo ai carabinieri sabato scorso. Non si esclude un caso di lupara bianca


CATANIA. Giuseppe Rizzotto, 35 anni, indicato da investigatori come il presunto reggente della cosca Santapaola del rione Villaggio Sant'Agata di Catania, è scomparso. Lo ha denunciato la moglie sabato scorso presentando un esposto ai carabinieri della stazione di Nesima. La donna ha riferito ai militari dell'Arma che il marito è uscito di casa dopo un litigio familiare. Investigatori ritengono probabili tutte le ipotesi, e non escludono che possa trattarsi anche di un possibile caso di "lupara bianca".

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