mercoledì 28 settembre 2011

Il figlio di Riina a Padova? La Lega: non lo vogliamo

Il terzogenito del superboss sta per uscire dal carcere dopo una condanna di quasi 9 anni per associazione mafiosa. Lavorerà in una onlus in Veneto. Il senatore Cagnin: i mafiosi che abbiamo ospitato hanno fatto scuola ai nostri criminali



ROMA. Salvuccio Riina, terzogenito del superboss della mafia Totò Riina, ha scontato una condanna a 8 anni e 10 mesi per associazione mafiosa e ora dovrebbe andare a vivere a Padova, dove lavorerà in una onlus indicata dal provvedimento del giudice di sorveglianza di Pavia. La notizia ha messo in subbuglio la Lega Nord, soprattutto del Veneto, e l'allarme è stato lanciato nell' Aula del Senato dal senatore padovano Luciano Cagnin. "La notizia che Salvuccio Riina intende stabilirsi a Padova, sta mettendo in apprensione tutti noi padovani, tutti noi veneti" ha detto Cagnin che ha ricordato "tutti quei mafiosi che abbiamo ricevuto in passato con il tanto triste provvedimento del soggiorno obbligato: quei mafiosi che hanno poi fatto scuola ai nostri criminali come Felice Maniero".

Il figlio di Riina, che ha 34 anni, dovrebbe uscire domenica prossima dal carcere di Voghera e Cagnin sottolinea che "non si é mai pentito né tanto meno ha mai rinnegato le sue origini, la sua attività mafiosa all'interno dell'organizzazione del padre, incontrastato numero uno". Per questo, a nome della Lega del Senato, Cagnin ha fatto appello al ministro della Giustizia Nitto Palma, presente ieri al dibattito sulle carceri, per un intervento presso gli uffici competenti della magistratura, sottolineando che, se Riina arriverà nella sua città , il Carroccio è pronto a scendere in piazza "con le nostre fiaccolate, a difendere il nostro territorio, il nostro Paese, la nostra gente". "Sui mafiosi sulle nostre terre abbiamo gaì dato troppo" ha concluso con piglio combattivo Cagnin.

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