Il tecnico: siamo vicini a Vittorio
NAPOLI - Il padre, Ciro Nocerino, era uno dei vecchi boss degli scissionisti, al centro della faida che insanguinò Scampia tra il 2004 e il 2005. È stato ucciso con sedici colpi in un agguato da due killer delle «nuove leve» ansiose di emergere e di rimpiazzare i vecchi boss nel quartiere napoletano che è la più grande piazza europea per lo spaccio di droga e contunua a ospitare episodi di violenza e di degrado. Il figlio è un giocatore della squadra dell’Arzanese. E ieri pomeriggio i giocatori della squadra sono usciti in lacrime dallo stadio «Ianniello» di Frattamaggiore, per la tragica fine del papà di Vittorio. «È uno di noi, quasi indispensabile nel nostro metodo di gioco», hanno commentato, e con loro ha espresso il suo cordoglio anche il tecnico della squadra.
Un pregiudicato, Ciro Nocerino, di 45 anni, è stato ucciso poco dopo le 11 di oggi in via Monterosa a Secondigliano, quartiere a nord di Napoli. Almeno due sicari hanno esploso una ventina di proiettili da pistola calibro 9x21 uccidento all'istante Nocerino che viveva poco distante in via Limitone ad Arzano, a Scampia. La polizia sta svolgendo indagini.
Secondo quanto si è appreso da fonti investigative della Questura di Napoli Nocerino sarebbe stato un affiliato al clan degli Scissionisti di Scampia. I sicari lo hanno crivellato di proiettili alla testa, orrendamente sfigurata.
Ciro Nocerino era latitante dal dicembre scorso, in seguito a una condanna a due anni da scontare in una casa di lavoro. La polizia ha accertato che Nocerino faceva parte del cosiddetto gruppo degli Scissionisti, protagonisti alcuni anni fa della sanguinosa faida di Scampia contro il clan Di Lauro per il controllo degli affari legati allo spaccio di droga.
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