avevano turbato e avevano influenzato negativamente il lavoro
TREVISO - Le corna possono costare carissime, soprattutto se l’attività sessuale extraconiugale ha risvolti "molto piccanti e scabrosi" che, uniti al tradimento, possono causare un danno biologico-esistenziale al partner ufficiale. Lo testimonia il risarcimento di circa centomila euro che una 50enne di Treviso, erede di una famiglia molto facoltosa, ha dovuto sborsare all’ormai ex marito, 53 anni, professionista. Il motivo? La condotta sessuale "estrema" della donna, unita al tradimento, aveva provocato nell'ex compagno uno stato di stress psicologico, documentato da una cartella clinica, con ansie, paure e insicurezze. In verità il mega risarcimento non è frutto di una sentenza del giudice, ma di un accordo extragiudiziale tra gli avvocati di moglie e marito, che vivevano a quattro passi dal centro della città resa famosa dal film "Signore & signori".
Al centro della controversia tra il professionista e la moglie c’era il tradimento di lei con un amante che aveva gusti sessuali molti particolari. I due amavano infatti intrattenersi in giochi erotici estremi a base di frustini, accessori da porno shop e sculacciate su lembi di carne lasciati liberi da attillatissimi pantaloni in lattice.
I risvolti hard del tradimento sono venuti alla luce nel corso della prima udienza per la separazione. Il legale del marito ha infatti presentato una richiesta di danni da poco meno di 200mila euro, sostenendo che il cliente era rimasto turbato psicologicamente dalle pratiche sessuali sadomasochiste della compagna. Propri i risvolti della vita intima della moglie, dei quali era rimasto all’oscuro nei 15 anni di convivenza, gli avevano causato un’instabilità emotiva profonda e l’incapacità di svolgere le abituali mansioni lavorative. La richiesta, accompagnata da documentazione fotografica inattaccabile, ha convinto la donna ad accogliere le richieste dell’ormai ex marito, pagando 100mila euro. Da quanto si è appreso il professionista, in virtù del passato amore, avrebbe rinunciato a metà soldi e agli alimenti, accontentandosi della separazione per giusta causa.
«Quello dell’ereditiera e del professionista - ha spiegato l’avvocato matrimonialista Fabio Capraro - è solo uno dei casi ai quali ho assistito. Solo a Treviso ci sono decine e decine di situazioni simili dalle quali emergono spaccati di realtà tanto scabrosi quanto inimmaginabili».
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