Dentro la sua borsa furono trovati guanti in lattice e una mascherina con filtro. Secondo gli inquirenti Antonio Lauricella li avrebbe usati per evitare il contatto con le sostanze da taglio. Qualcuno non sopportava la concorrenza del latitante e lo ha tradito
PALERMO. Ci sarebbe lo spaccio di stupefacenti dietro la cattura dello "Scintilluni". Quel giorno nella sua borsa furono trovati guanti in lattice e una mascherina con filtro, come riportato in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola oggi. Secondo gli inquirenti, Antonio Lauricella li avrebbe usati per tagliare droga, evitando così gli effetti delle sostanze chimiche utilizzate nel confezionamento delle dosi proprio come fanno i pusher esperti.
L'ipotesi su cui si indaga, dunque, sarebbe incentrata sugli interessi che Lauricella avrebbe potuto avere nel traffico di droga oltre che nelle estorsioni. In questo modo si sarebbe mantentuto durante la lunga latitanza.
Il tradimento e la conseguente cattura, però, potrebbe essere arrivato proprio da questo business. La quantità di segnalazioni, telefonate e soffiate è stata davvero anomala. Scintilluni doveva andare per forza in galera e il motivo potrebbe essere proprio la droga e la presenza ingombrante del latitante che pretendeva denaro e dettava regole. Mascherina e guanti adesso sono al vaglio degli investigatori, mentre altri accertamenti sono in corso su alcuni reperti ritenuti "interessanti dalla procura. Si tratta della carta Sim e un manganello trovati nel box di corso dei Mille usato dal genero, Giuseppe Ruggeri, ma di cui Lauricella aveva le chiavi.
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