ha creato "Zagor" e "Mister no"
È morto Sergio Bonelli, editore di Tex e di Dylan Dog. Classe 1932, aveva ereditato l'editrice dal padre Gian Luigi, creatore di Tex e fondatore della casa editrice Audace. Da autore, Sergio Bonelli aveva dato vita ai personaggi di Zagor e Mister No. Si è spento al San Gerardo di Monza dove era ricoverato da qualche giorno per una malattia. Lascia la moglie Beatrice e un figlio, Davide, che è responsabile marketing della casa editrice.
Tra i primi messaggi di cordoglio, quello del sindaco di Milano Giuliano Pisapia: «Sergio Bonelli ha appassionato con i suoi fumetti generazioni di ragazzi e adulti. Ci lascia l’eredità della sua arte: i suoi personaggi, da Tex Willer a Dylan Dog, sono entrati nella storia dei ’cartoon’, emozionandoci con le loro avventure che ci hanno fatto sognare e che ricorderemo sempre». «Cittadino benemerito di Milano - ha ricordato Pisapia - ha avvicinato alla lettura generazioni di ragazzì. La sua casa editrice è la maggiore impresa editoriale italiana nel campo del fumetto».
Figlio di Gian Luigi Bonelli (creatore di Tex e fondatore della casa editrice Audace), e di Tea Bonelli (che dal 1946 prese le redini della casa editrice dell'ex marito), entrò giovanissimo nel mondo del fumetto e dell'editoria facendo il tuttofare nell'impresa di famiglia: da fattorino a magazziniere, fino a rispondere alle lettere dei lettori. Nel 1957 è ai vertici della casa editrice Cepim, la futura Sergio Bonelli Editore, subentrando nella direzione alla madre Tea. Intraprende anche la strada della sceneggiatura. Nel 1961 crea uno dei più grandi successi della casa editrice: Zagor, personaggio "ibrido" tra Tarzan e il western, con forti incursioni nel fantastico, grazie al quale Bonelli può dar sfogo a tutta la sua passione per il genere avventuroso in tutti i suoi aspetti.
Quattordici anni dopo, nel 1975, darà vita a quello che considererà sempre il suo figlio prediletto: Mister No, uno scanzonato ex soldato statunitense che vive nella Manaus degli anni cinquanta. È anche il primo sceneggiatore a sostituire suo padre sulla pagine di Tex dove esordisce con la storia dal titolo Caccia all'uomo disegnata da Fernando Fusco e pubblicata sul numero 183 della serie datato gennaio 1976. I crescenti impegni in veste di editore lo costrinsero tuttavia a ridurre drasticamente la sua attività di autore, interrompendo la scrittura delle sceneggiature di Zagor nel 1982 e riservandosi di scrivere ancora le storie di Mister No fino al 1995 (pur affiancato da uno staff di altri autori). Dopo vari anni di inattività come scrittore, è tornato alla macchina da scrivere in occasione dell'ultima avventura di Mister No: è stato infatti lui a dare l'addio al personaggio che più ha amato.
Mister No, Jerry Drake, è un antieroe, molto lontano dalla figura dell'eroe tutto d'un pezzo e infallibile come Tex. Questo fascino per l'eroe fallibile e a volte vulnerabile avrà i suoi echi anche nella sua interpretazione di Tex: nella storia Il segno di Cruzado vediamo il Ranger alle prese con la difficile decisione di dover dare il colpo di grazia ad un indiano che ormai agonizzante dopo essere stato torturato implora pietà, una situazione di ambiguità in cui mai Gian Luigi Bonelli aveva calato il suo eroe. E come lo stesso Sergio Bonelli ha raccontato, un'intera sequenza di quella stessa storia (in cui Tex era costretto a calmare un concitato Kit Carson con un pugno) fu tagliata per la ferma opposizione del padre. Anche nei rapporti con il figlio Kit, Tex mostra atteggiamenti apprensivi, se non protettivi, che mai aveva avuto nelle storie di Bonelli padre.
Da editore, Bonelli è stato tra i primi a pubblicare i nomi degli autori delle storie. Il suo amore per i grandi autori lo ha portato a fare scelte coraggiose e a pubblicare serie di grande prestigio che non sempre hanno avuto il successo sperato, come la collana Un uomo un'avventura, e a puntare su personaggi innovativi e coraggiosi come per esempio Ken Parker o Dylan Dog. Quest'ultimo, divenuto uno maggiori successi nell'editoria a fumetti italiana, sarà capace all'apice della sua parabola di strappare il primato di vendite a Tex.
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