SIRACUSA - Dovrà comparire il 18 gennaio 2012 in Corte di Assise a Siracusa Giuseppe Raeli, 70 anni, l'uomo che da novembre dello scorso anno si trova in carcere con l'accusa di essere il "mostro" di Cassibile, il presunto omicida seriale al quale gli investigatori attribuiscono otto omicidi e sette tentativi di omicidio.
Una lunga scia di sangue iniziata nel 1991 e andata avanti sino al 2009 e che hanno avuto come scenario la zona di Cassibile, frazione ad una ventina di chilometri dal capoluogo. Il rinvio a giudizio di Giuseppe Raeli - che si è sempre protestato innocente - è stato disposto dal giudice dell'udienza preliminare Stefano Montoneri.
"Pippo" Raeli era stato arrestato dai carabinieri dieci mesi fa a conclusione di un'indagine lunga e complessa nella quale tuttavia, sino ad oggi, non è ancora stata trovata l'arma - un fucile calibro 12 - utilizzata nei delitti attribuiti al "mostro". Un particolare quest'ultimo su quale hanno insistito anche oggi, nell'udienza preliminare, i difensori dell'indagato, il professore Guido Ziccone e l'avvocato Giambattista Rizza che avevano chiesto per il loro assistito la dichiarazione di non luogo a procedere.
Di avviso diverso i sostituti procuratori Antonio Nicastro e Claudia D'Alitto, due dei magistrati del pool che hanno seguito il caso, che ritengono invece che la quantità di indizi raccolti a carico di Raeli fossero sufficienti per mandarlo a giudizio davanti all'Assise. In giudizio si sono anche costituiti i familiari di quasi tutte le vittime.
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