venerdì 2 settembre 2011

Estorsione di Tarantini al premier Lecce indaga sui magistrati di Bari

La Procura pugliese al lavoro per verificare l'operato dei pm
che hanno chiesto l'arresto dell'imprenditore della Sanità

ROMA
La Procura di Lecce ha in corso indagini preliminari per verificare eventuali profili di rilievo penale legati all’operato di magistrati in servizio alla procura di Bari in relazione all’inchiesta che riguarda Giampaolo Tarantini. Questi è stato arrestato ieri per ordine del gip di Napoli per estorsione ai danni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed è indagato nel capoluogo pugliese con l’accusa di aver procurato prestazioni sessuali di giovani escort al presidente del Consiglio.

La procura salentina è competente ad indagare per fatti che riguardano magistrati in servizio nel distretto della Corte d’appello di Bari. Non è noto se siano già state fatte iscrizioni nel registro degli indagati.

L’inchiesta è affidata al pm Antonio De Donno, il quale oggi si troverebbe a Roma proprio per lo svolgimento di attività legate all’indagine.

Nei giorni scorsi la Procura di Lecce avrebbe ricevuto documenti ed intercettazioni telefoniche dai pm di Napoli Vincenzo Piscitelli, Francesco Curcio e Henry John Woodcock che indagano sull’estorsione al premier, reato per il quale hanno chiesto ed ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere contro Giampaolo Tarantini, la moglie Angela De Venuto e Valter Lavitola.

I primi due sono stati arrestati ieri a Roma dalla Digos di Napoli e sono ora detenuti nel carcere di Poggioreale in regime di isolamento e con divieto di colloqui con i difensori fino all’interrogatorio di garanzia. La misura cautelare nei confronti di Lavitola non è stata eseguita perchè quest’ultimo - secondo quanto egli stesso ha fatto sapere - si trova all’estero per motivi di lavoro.

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