venerdì 9 settembre 2011

Blitz antimafia a Catania, interrotta riunione di un gruppo di fuoco

Arrestate tre persone tra cui il figlio di un boss della cosca Santapaola. Il vertice in una casa del centro storico


CATANIA. Tre persone, compreso il figlio di un boss della cosca Santapaola, sono state arrestate in un'operazione antimafia della squadra mobile della Questura di Catania, che ritiene di avere interrotto l'incontro organizzativo di un gruppo di fuoco pronto a entrare in azione. Il blitz è stato compiuto da personale della polizia di Stato in un'abitazione del centro storico di Catania. A conclusione dell'irruzione sono state trovate e sequestrate quattro pistole, tre semiautomatiche calibro 9 e una rivoltella calibro 38 con matricola abrasa, guanti in lattice, passamontagna, caschi integrali e una bottiglia con liquido infiammabile. Vicino alla casa dove è stata compiuta l'irruzione è stata trovata un'automobile rubata.

I nomi degli arrestati

Le persone fermate sono Massimo Squillaci, ritenuto appartenente alla famiglia "Martiddina"; Sebastiano Sozzi e Salvatore Marchetta. I tre sono accusati di detenzione illegale di armi da fuoco


CATANIA. Gli arrestati sono Massimo Squillaci, di 31 anni, ritenuto appartenente alla famiglia denominata "Martiddina", Sebastiano Sozzi, di 29, e Salvatore Marchetta, di 26. I tre sono accusati di detenzione illegale di armi da fuoco. Marchetta deve anche rispondere di detenzione illegale di marijuana. Squillaci, Marchetta e Sozzi sono stati rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica Lucio Setola. Squillaci è ritenuto appartenente al gruppo denominato "Martiddina", operante nel territorio di Belpasso - Piano Tavola, capeggiato dal padre, detenuto, Giuseppe, di 65 anni. Il fratello Francesco, anch'egli detenuto, è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 5 luglio del 2007 dal gip di Catania nell'ambito delle indagini sull'omicidio dell'Ispettore Capo di Polizia Giuseppe Lizzio, ucciso ii 27 luglio del 1992.

I tre sono stati bloccati mentre fuggivano dall'abitazione di Marchetta, in via Acquedotto Greco, dopo che, nel corso di un controllo della zona dei "Cappuccini", gli agenti avevano

notato una persona che sembrava vigilare l'ingresso di un edificio. All'arrivo degli agenti l'uomo ha tentato di sfuggire al controllo, chiudendosi alle spalle un cancello d'ingresso e urlando a squarciagola per avvertire della presenza della Polizia. Dopo aver forzato il cancello gli agenti sono entrati nell'area antistante l'edificio e hanno notato Squillaci e Sozzio che fuggivano e li hanno bloccati. Marchetta è stato bloccato in casa sua.

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