Palermo, 2 Nov. – “Per commemorare piccoli grandi eroi come Vincenzo Vaccaro Notte e suo fratello Salvatore, occorre tutelare chi oggi si espone: per esempio gli imprenditori onesti che denunciano il racket. Oggi, come ieri, questo non succede. Lo Stato non protegge gli onesti e Confindustria si limita a cacciare gli imprenditori che cedono al ricatto, senza offrire alcun aiuto concreto a chi invece denuncia e sceglie la via della legalità: due esempi su tutti sono Valeria Grasso e Ignazio Cutrò, disperati e abbandonati dallo Stato e da Confindustria nonostante i numerosi appelli”.
Lo afferma Sonia Alfano, responsabile nazionale del Dipartimento Antimafia di Italia dei Valori e Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, ricordando Vincenzo Vaccaro Notte, assassinato il 3 novembre del 1999 a Sant’Angelo Muxaro (AG) per non aver ceduto ai compromessi della cosca “dei pidocchi” come la chiama l’ultimo fratello rimasto in vita, Angelo.
“Vincenzo Vaccaro Notte è stato esempio di una Sicilia che resiste e che con coraggio si oppone al compromesso mafioso, una Sicilia che crede nella giustizia sociale, nel lavoro, nello sviluppo. Per incoraggiare comportamenti come quello dei fratelli Vaccaro Notte, però, bisogna poter offrire a chi vuole denunciare una tutela seria, una protezione concreta, una sicurezza. Non possiamo continuare a pensare, nel 2010, che l’imprenditore, in nome della propria onestà -sottolinea Sonia Alfano- debba scegliere di morire per la negligenza e l’indifferenza di uno Stato che pretende ma non vuole dare. Al fratello Angelo, che ha dato un enorme contributo alle forze dell’ordine -conclude- vanno tutto il mio affetto e la mia vicinanza”.
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