martedì 30 novembre 2010

Napoli, cricca degli avvocati pagati due volte dalle Asl: truffa milionaria


NAPOLI (30 novembre) - Pagamenti doppi. Versata due volte la stessa cifra, staccati due assegni per lo stesso decreto ingiuntivo. Potrebbe essere accaduto anche questo all’ombra dell’Asl Napoli uno, almeno secondo quanto sta venendo fuori dall’inchiesta sulla vendita dei crediti vantati da operatori sanitari.

Giovedì scorso il blitz, le perquisizioni, studi legali e uffici privati passati al setaccio dalla Guardia di Finanza nel corso di un’inchiesta che punta decisamente in alto: associazione per delinquere, usura, truffa, in un complicato meccanismo di compravendita tra creditori e società di mediazione.

Secondo la Procura di Napoli, la storia è più o meno questa: di fronte al dissesto delle casse della sanità campana - Asl Napoli uno in particolare - centinaia di operatori (farmacisti, laboratori) hannno venduto i crediti vantati a società di factoring, alla «Ipc consulting srl», che a sua volta si è rivolta a staff legali per ottenere dai giudici altrettanti decreti ingiuntivi. Turismo giudiziario, shopping del foro, per dirla con le parole del gip Luigi Giordano che ha autorizzato i decreti, fino ad ottenere ordini di pagamento che in alcuni casi risulterebbero doppi.

È quanto emerso dal racconto di alcuni potenziali testi d’accusa, ascoltati in queste ore dagli inquirenti. E dal primo screening emergono anche cifre tonde: negli ultimi mesi, sarebbero stati autorizzati versamenti doppi per ventotto milioni di euro. Detto più chiaramente, c’è chi ha ottenuto con un solo decreto ingiuntivo un secondo versamento. E invece di versare quattordici milioni di euro, le casse della Asl Napoli uno hanno versato esattamente il doppio. Testimoni a confronto, atti passati al setaccio, anche per accertare quanto c’è di vero nel racconto delle fonti della Procura, delle rivelazioni finora messe agli atti.

Inchiesta condotta dal pool mani pulite della Procura, sezione guidata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, fascicolo affidato al pm Graziella Arlomede. Verifiche in corso, inchiesta al bivio: c’è dolo o colpa dietro il doppio pagamento degli stessi decreti ingiuntivi? O meglio: ci sono speculazioni dietro eventuali omissioni di controllo? Difficile dirlo allo stato degli atti di una vicenda investigativa ancora in corso, che punta a rifare conteggi, a rileggere il flusso di denaro erogato negli anni del grande dissesto. Ma non è tutto.

Inchiesta della Guardia di Finanza, in campo gli uomini del nucleo di polizia tributaria, vicenda coordinata dal comandante provinciale Giuseppe Grassi. C’è un altro aspetto degno di attenzione: c’è la possibilità che qualcosa sia scomparso dagli archivi dell’ufficio sanitario. Una scomparsa, una falla, qualcosa di anomalo che ha attirato le attenzioni degli investigatori.

Le date prima di tutto. È il 30 settembre quando il commissario Coppola lancia l’allarme, firmando due ordinanze che sollevano il caso dell’ipotesi di pagamento seriale e di shopping del forum. Pochi giorni dopo qualcosa si muove, qualche carta non si trova. Quanto basta ad andare giù a fondo, a cominciare dai computer acquisiti e dalle nuove testimonianze destinate a finire nel fascicolo.


di Leandro Del Gaudio

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