I malviventi si sono impossessati di quattro fucili semiautomatici e un fucile sovrapposto e si sono allontanati a bordo di una Panda
22/11/2010 Un cacciatore, Antonio Giovinazzo, di 35 anni, è stato ucciso ieri mattina a S.Giorgio Morgeto, nel reggino, durante un tentativo di rapina dell’arma. L'uomo, originario di San Giorgio Morgeto, era residente a Polistena. Gli aspetti della vicenda che ha portato all’omidicio non sono ancora chiari e sulla dinamica dei fatti stanno indagando i carabinieri della compagnia di Taurianova.
Giovinazzo era in compagnia di un gruppetto di compaesani tutti cacciatori come lui. Il gruppo si era recato per una battuta di mattina presto in contrada Ambesi tra i comuni di Cittanova e Polistena e non a San Giorgio Morgeto come riferito in precedenza. Sul luogo dell’omicidio si è recato per un sopralluogo il magistrato di turno della procura di Palmi, Enzo Bucarelli. I carabinieri hanno ascoltato i cacciatori che erano assieme alla vittima. Giovinazzo è stato colpito a morte mentre tentava di sfuggire a bordo della sua Fiat Tipo ed è morto sul colpo. I rapinatori che avevano cercato di bloccare la macchina hanno sparato con un fucile a pallettoni. Subito dietro l'auto della vittima c'era una Fiat Panda con altri tre cacciatori che si sono fermati e sono stati fatti scendere dalla vettura. I malviventi si sono impossessati di quattro fucili semiautomatici e un fucile sovrapposto e si sono allontanati a bordo della Panda dei cacciatori rapinati. Immediatamente sono scattate le ricerche da parte dei carabinieri che sono in corso anche con l’ausilio di un elicottero alzatosi in volo da Vibo Valentia.
LE INDAGINI
Perquisizioni in casa di pregiudicati sono state compiute dai carabinieri per cercare di risalire agli autori dell’omicidio di Antonio Giovinazzo, di 35 anni, ucciso ieri mattina in una zona di campagna di Polistena nel corso di una rapina ad un gruppo di cacciatori. I controlli al momento non hanno dato esito, mentre gli investigatori continuano ad indagare negli ambienti della criminalità, sia organizzata che comune. Al momento, infatti, non c'è una pista privilegiata. La rapina, infatti, potrebbe essere stata portata a termine da affiliati a cosche della zona per rifornirsi di armi, ma anche da criminali comuni. Non è la prima volta che nel reggino i cacciatori vengono rapinati dei fucili.
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