La Guardia di finanza di Rimini ha sgominato un'organizzazione criminale accusata di aver evaso al fisco quasi 300 milioni di euro attraverso una "frode carosello", in un'indagine che conta 17 indagati e una trentina di società coinvolte. Continua a leggere questa notizia
Una nota delle Fiamme gialle precisa che i reati ipotizzati sono quelli di associazione per delinquere, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione dei redditi, occultamento e distruzione di documenti contabili.
Nell'indagine -- nell'ambito della quale sono state effettuate una cinquantina di perquisizioni in tutta Italia -- sono coinvolti anche un commercialista e un consulente fiscale indagati per favoreggiamento personale "poiché per poter garantire profitti illeciti all'organizzazione stessa, hanno sempre rappresentato - in modo del tutto falso e costruito - un quadro finanziario delle aziende coinvolte nel carosello assolutamente impeccabile, ostacolando così le indagini in corso".
Tra le oltre trenta società coinvolte, 12 sono sammarinesi e l'evasione fiscale ammonta a 296 milioni di euro.
L'organizzazione -- ideata e guidata da un calabrese -- aveva basi logistiche nel territorio riminese, a Palmi e a San Marino ed "effettuava importanti scambi commerciali prevalentemente nel settore della telefonia acquistando partite di merce da società sammarinesi da rivendere su tutto il territorio nazionale movimentando, nel contempo, enormi quantità di denaro in violazione alla normativa antiriciclaggio".
Secondo la Guardia di finanza di Rimini, analizzando le movimentazioni di decine di conti correnti bancari, è stato possibile ricostruire i vari passaggi di denaro e scoprire come dietro le aziende sanmarinesi in realtà si nascondessero soggetti implicati a vario titolo nel sistema di frode.
"Per questi motivi, le istituzioni sanmarinesi hanno immediatamente revocato le licenze commerciali di alcune società coinvolte nell'ambito degli scambi commerciali oggetto di indagine", si legge nella nota.
La frode carosello è normalmente attuata tramite società fittiziamente interposte negli scambi commerciali fra imprese italiane e sammarinesi operanti principalmente nei settori dell'elettronica, telefonia mobile, elettrodomestici, abbigliamento, calzature, cartoleria e prodotti detersivi
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