venerdì 26 novembre 2010

Perquisizioni all'Enav, indagati i vertici Berlusconi: suicida colpire Finmeccanica

L'indagine riguarda anche la moglie di Guarguaglini

Corruzione e frode fiscale le ipotesi di reato

ROMA (26 novembre) - Una serie di perquisizioni riguardanti l'Enav, la società pubblica che controlla il traffico aereo sui cieli italiani, e aziende legate a Finmeccanica sono in corso a Roma nell'ambito di una inchiesta condotta dal procuratore aggiunto della capitale Giancarlo Capaldo. I reati ipotizzati sono corruzione e frode fiscale. Le perquisizioni sono in corso nelle sedi dell'Enav e nelle società che hanno ricevuto appalti da parte dell'ente. L'operazione è svolta dai carabinieri del Ros e dalla Guardia di Finanza.


«Sì sono preoccupato, perché Finmeccanica è un'asset straordinario ha firmato un contratto con la Russia, mi auguro queste indagini portino a nulla come sono convinto. Considero suicida che il Paese proceda contro chi costituisce con la propria capacità operativa la forza del Paese», ha affermato il premier Silvio Berlusconi rispondendo a chi gli chiede se sia preoccupato per le indagini su Finmeccanica.

Nell'ambito dell'inchiesta sono indagati il presidente dell'Enav Luigi Martini, l'amministratore delegato dell'ente Guido Pugliesi e la responsabile della Selex sistemi integrati, Marina Grossi, moglie del presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini.

I pm della procura di Roma ritengono che nell'ambito di una serie di appalti affidati dall'Enav siano state messe in atto «delle sovrafatturazioni» tese alla creazioni di fondi neri. In totale sarebbero una decina le persone indagate e in particolare i rappresentanti legali delle società Print Sistemi Srl, Arc Trade srl, Technosky, Aicom srl, Simav sistemi manutenzione avanzati spa, Renco spa e Auxilium-trade srl.

L'Enav in una nota ha comunicato che «sta fornendo la massima collaborazione all'Autorità giudiziaria per consentire la più rapida e completa raccolta della documentazione richiesta e utile alla definizione dell'indagine, peraltro in parte già spontaneamente consegnata nei giorni scorsi, confidando pienamente nell'operato della Magistratura». Enav assicura poi la piena operatività dell'azienda e dei suoi servizi.

L'inchiesta sull'Enav si intreccia anche con quella su Finmeccanica, indagine questa che verte su una presunta attività di riciclaggio che ruota attorno all'acquisizione della società Digint da parte di Gennaro Mokbel. In particolare su Enav la Procura di Roma ha aperto due fascicoli ed entrambi configurano l'ipotesi di falso in bilancio. Un fascicolo è al vaglio del pm Emanuele Di Salvo e sarebbe stato aperto dopo le dichiarazioni di un ex dipendente dell'Ente: l'attività degli inquirenti si sarebbe concentrata sull'acquisizione da parte dell'Enav del ramo di azienda Vitrociset, gruppo specializzato in sistemi elettronici e informatici civili e militari. Il secondo fascicolo è affidato al pm Paolo Ielo e configura anche l'ipotesi di violazione di norme tributarie.

I magistrati della procura di Roma indagano in particolare da tempo sulla Digint, società milanese di informatica per la sicurezza delle aziende, di cui Finmeccanica detiene il 49% e ha il controllo operativo. Società che, secondo ricostruzioni giornalistiche, sarebbe una scatola vuota finalizzata anche a costituire fondi neri. L'inchiesta riguarderebbe anche rapporti tra Selex Sistemi Integrati, società di apparati per la sicurezza controllata di Finmeccanica di cui la moglie del numero uno del gruppo di armamenti Guarguaglini è amministratore delegato, e l'Enav. Tirata in ballo, l'Enav ha ribadito anche ieri «la piena legittimità e correttezza del proprio operato». A fornire dettagli ai magistrati con dossier di ricostruzioni e con interrogatori è l'ex consulente di Finmeccanica Lorenzo Cola, in carcere dal luglio scorso.

Ieri Guarguaglini è stato ricevuto a Palazzo Chigi. A quanto si apprende, avrebbe incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Si tratta - si apprende dall'azienda - di uno dei consueti incontri. Finmeccanica è detenuta infatti per il 30,2% dal Tesoro.

«Destituite di ogni fondamento». Con un laconico comunicato Finmeccanica ieri aveva poi spazzato via le «indiscrezioni di stampa in merito a possibili dimissioni» di Guarguaglini, il cui mandato scade in aprile. L'inchiesta giudiziaria su presunti fondi neri che stanno coinvolgendo la holding sta infatti da giorni alimentando voci su un abbandono anticipato. Il top manager non è indagato e ha più volte ribadito, da sette mesi, che «non c'è nessun fondo nero e nessuna società a questo scopo» e di «essere sereno».

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