lunedì 15 novembre 2010

Choc a Castevolturno, indagati sindaco e l'ex Nuzzo: «favori» ai Casalesi

CASERTA (15 novembre) - La Squadra Mobile di Caserta ha eseguito nelle prime ore di oggi un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della DDA partenopea,


nei confronti di tre esponenti della fazione del clan dei Casalesi, guidata da Francesco Bidognetti detto «Cicciotte e mezzanotte», accusati di partecipazione ad associazione mafiosa e violenza privata aggravata dal ricorso al metodo mafioso.

Tra i venti amministratori, funzionari ed appartenenti al corpo della Polizia Municipale di Castel Volturno, coinvolti nell'indagine della Squadra Mobile di Caserta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, figurano anche l'ex sindaco Francesco Nuzzo, attualmente magistrato alla Procura Generale di Brescia, che era a capo di una giunta di centrosinistra e l'attuale sindaco, Antonio Scalzone, del Pdl. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in associazione di tipo mafioso, abuso d'ufficio, falso ideologico e materiale, in relazione - è spiegato in una nota della Questura di Caserta - ad una serie di condotte illecite posto in essere, tra il 2004 e 2008, al fine di agevolare e consentire l'esercizio abusivo di una struttura ricettiva risultata appartenente ad un imprenditore organico al clan dei Casalesi, poi divenuto collaboratore di giustizia.

I provvedimenti sono stati emessi a conclusione di una complessa indagine della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura Antimafia di Napoli, sull'attività intimidatoria posta in essere, nell'autunno di due anni fa, da uno dei destinatari delle tre ordinanze cautelari, il capo dell'ala stragista della cosca, Giuseppe Setola, nei confronti di amministratori del comune di Castelvolturno al fine di condizionarne le scelte nell' aggiudicazione dei lucrosi appalti previsti per il risanamento del litorale domitio.

Le accuse. Sono durissime le accuse mosse dagli inquirenti ad amministratori ed ex amministratori di Castelnolturno coinvolti nell'inchiesta della Dda di Napoli. Dagli atti emergono, tra gli altri episodi, due tangenti, una da 107.000 e l'altra da 200.000 euro, che l'ex sindaco Francesco Nuzzo e l' ex vicesindaco Marcello Lorenzo avrebbero chiesto per autorizzare la costruzione di un centro commerciale. Nuzzo, inoltre, è accusato di concussione sessuale: avrebbe chiesto prestazioni sessuali a una giovane rumena in cambio dell'assunzione presso la clinica Pineta Grande, gestita da un suo amico.

Come si evince dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Alessandro Buccino Grimaldi su richiesta dei pm Antonello Ardituro, Giovanni Conzo, Raffaello Falcone ed Alessandro Milita, Nuzzo, Lorenzo e il sindaco Antonio Scalzone, in particolare, sono accusati di aver consentito all'imprenditore colluso Gaetano Vassallo, oggi collaboratore di giustizia, di aprire l'Hotel Vassallo «in dispregio di tutte le normative vigenti»;

Nuzzo e Marcello «si adoperavano in favore di Raffaele Gravante, imprenditore affiliato al clan dei casalesi ed effettivo gestore della società Secur Sud, consentendogli l'aggiudicazione di servizi di vigilanza al Comune di Castelvolturno nonchè in favore di Nicola Ferraro, imprenditore affiliato al clan dei casalesi, consentendogli l'aggiudicazione dell'appalto relativo alla gestione dei rifiuti a Castelvolturno».

Scalzone, Nuzzo e Lorenzo, secondo l'accusa, «si accordavano con i vertici del gruppo Bidognetti, fornendogli la piena disponibilità, in caso di elezione, a consentire a ditte nella disponibilità del clan dei casalesi e anche indicate da Luigi Guida quale referente del clan, l'aggiudicazione di appalti pubblici o di subappalti per opere di ingente valore economico in corso di esecuzione nel Comune di Castelvolturno, ricevendone quale corrispettivo l'appoggio elettorale e di voti dagli esponenti del gruppo Bidognetti operanti sul territorio di Castel Volturno».

Nuzzo: «Paradossale, non ne so niente»

CASTELVOLTURNO (15 novembre) - «In un mondo che è alla rovescia non mi ci trovo. Non so assolutamente niente. È un fatto paradossale: guardi, proprio ieri ho finito di scrivere un libro sulla mia esperienza di sindaco intitolato 'Uomini d'onore e uomini senza onore'». Lo dice, interpellato dall'ANSA, in merito al suo coinvolgimento nell'inchiesta della Dda partenopea, Francesco Nuzzo, già sindaco di Castelvolturno ed ora magistrato alla Procura generale di Brescia. Nuzzo, negli anni della sua guida del Comune casertano, si è più volto esposto con prese di posizione pubbliche proprio sui temi della lotta alla camorra, oltre che su quelli dell' immigrazione.

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