«La "Vertenza-Catania" vede Cgil, Cisl e Uil e le associazioni imprenditoriali impegnate a contrastare l'avviato declino industriale e il progressivo depauperamento della nostra provincia. Il pervasivo sistema dell'illegalità diffusa e il controllo del territorio da parte della criminalità organizzata, della mafia, costituiscono una delle maggiori remore allo sviluppo e una delle cause più pregnanti del degrado sociale e civile dei nostri territori».
È un passaggio del documento che i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Angelo Villari, Alfio Giulio e Angelo Mattone hanno presentato in occasione dell'iniziativa "Il Sud merita sicurezza" che s'è tenuta ieri a Catania alla presenza del capo della Polizia e di altri rappresentanti istituzionali. Gli esponenti sindacali ricordano nella nota «le molte azioni messe in campo dai soggetti che hanno lanciato la Vertenza-Catania per manifestare con chiarezza la scelta di campo contro la cultura dell'illegalità, tra queste la scelta di Confidustria e di molte altre associazioni imprenditoriali di espellere quegli imprenditori coinvolti in azioni giudiziarie ma anche l'impegno quotidiano delle organizzazioni sindacali nei cantieri, nei servizi, nelle pubbliche amministrazioni e nelle periferie degradate contro abusi, lavoro nero, sfruttamento, violazione delle norme sulla sicurezza, clientele e corruzione».
Cgil, Cisl e Uil ribadiscono «l'impegno sfociato nella grande manifestazione del 22 ottobre scorso che con lo slogan «Contro la Mafia, Per il Lavoro» ha rappresentato un occasione importante per coalizzare le forze sane su un obiettivo irrinunciabile» e aggiungono: «È nostra convinzione che la determinazione delle forze sociali e dei cittadini ancorché indispensabile non basti, vogliamo che violenza e insicurezza non rappresentino più gli elementi caratterizzanti la percezione collettiva del nostro territorio». «Abbiamo in tanti manifestato contro la mafia e per il Lavoro - si legge ancora nel documento unitario. - Riteniamo che la lotta alla povertà, alla disoccupazione, al disagio sociale e gli interventi a favore delle nuove generazioni con investimenti nel settore dell'istruzione pubblica siano tra le misure di contrasto più efficaci. La Scuola, l'Università e la Ricerca rimangono le priorità su cui investire per il presente ed il futuro. Siamo convinti che mafia e illegalità vadano combattute con azioni e pratiche coraggiose e complessive».
Villari, Giulio e Mattone chiedono «che le società disponibili a investire in Sicilia possano fruire dei necessari permessi e concessioni entro sessanta giorni dalla richiesta" e sottolineano come "la crisi ha reso l'economia legale ancora più esposta alle infiltrazioni e alla pervasività dei capitali illeciti». «Riteniamo - concludono i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil - che non si debba aver bisogno di eroi per parlare di illegalità criminalità e mafia ma che sia l'iniziativa di contrasto quotidiana che può intralciare affari e comportamenti criminosi e illegali. Allo Stato nelle sue diverse articolazioni chiediamo una forte azione di prevenzione che serva anche a diffondere la cultura della legalità e a infondere la fiducia nelle istituzioni e una decisa azione di repressione con il potenziamento del controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine a cui vanno garantiti risorse uomini e mezzi. Altra azione di forte valenza sostanziale oltre che simbolica è l'accelerazione dei tempi di assegnazione dei beni confiscati e la loro destinazione ad attività imprenditoriali giovanili. Un messaggio chiaro più eloquente di tante parole: lo sviluppo si coniuga con la lotta al potere economico delle mafie e sull'imprenditoria sana si creano opportunità, lavoro e futuro per le nuove generazioni».
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