venerdì 1 ottobre 2010

Milano,uomo armato a casa Belpietro

Agente scorta spara in aria, fuggito

Un uomo armato all'interno del palazzo milanese dove vive il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, è stato messo in fuga dagli uomini di scorta del giornalista. Un agente della scorta, dopo aver accompagnato Belpietro nel suo appartamento, scendendo le scale si è trovato di fronte una persona sospetta che gli ha puntato contro una pistola. L'agente ha sparato tre colpi a scopo intimidatorio e ha messo in fuga il malintenzionato.

Sul fatto indagano la Digos e la squadra mobile per dare un volto e un nome al presunto attentatore. L'uomo, di altezza di circa un metro e 80, sui 40 anni, ha puntato l'arma verso l'agente, che è riuscito a ripararsi dietro una colonna del pianerottolo e ha poi sparato due colpi a scopo intimidatorio. Un terzo colpo è stato poi esploso successivamente.

L'uomo è riuscito a fuggire anche perché il condomimio ha diverse uscite. Non sono state trovate tracce di sangue sul luogo.

Belpietro: "Aspettava mio ritorno a casa"

"Non so che dire, la sensazione è che quella persona stesse aspettando il mio ritorno a casa. E se il mio caposcorta avesse preso l'ascensore per scendere, e non le scale, non so come sarebbe andata". Maurizio Belpietro commenta all'Ansa la vicenda della sparatoria avvenuta nel suo condominio. "Il mio caposcorta - racconta Belpietro, sottoscorta da otto anni - mi aveva accompagnato all'uscio di casa come al solito. Ci siamo salutati ma lui poi mi ha spiegato che invece di prendere l'ascensore ha preferito scendere le scale per fumarsi una sigaretta. Sulla rampa tra il quinto e il quarto piano si è imbattuto in questa persona che pare indossasse una camicia simile a quella usata dai militari della Guardia di finanza, ma su pantaloni di una tuta. Questo signore ha puntato l'arma sul poliziotto, ma pare si sia inceppata. Il mio caposcorta ha fatto fuoco e lo sconosciuto è scappato".

"Certo - spiega il direttore di Libero - che se avessero bussato alla mia porta, poco dopo che mi avevano accompagnato, avrei aperto e non so come sarebbe andata a finire". Il direttore di Libero spiega di aver sentito da dentro casa i colpi di pistola: "Sulle prime ho pensato a dei libri che cadevano da una mensola, poi ho capito che erano spari". "Minacce? - dice Belpietro - certo mi arrivano; qualche tempo fa al giornale una persona cercò di introdursi nella redazione. Certo si può pensare qualsiasi cosa". "Minacce ne ho ricevute in passato, ma questa era molto più che una minaccia", ha aggiunto Belpietro poche ore dopo l'accaduto, a Mattino 5. "Certo, una certa inquietudine non mi manca - ha detto ancora il direttore di Libero - ma soprattutto perché non capisco di cosa sia accusato".

Maroni: "Atto gravissimo, massima attenzione"

L'episodio che ha visto coinvolto il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, è un ''atto gravissimo che ha rischiato di produrre una vittima'' e sul quale da parte del Viminale c'è ''massima attenzione''. Lo dice il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a margine della cerimonia di consegna delle medaglie d'oro ai Vigili del fuoco. ''Ho chiamato Belpietro per esprimergli la mia totale solidarietà" dice il ministro sottolineando che le forze di polizia stanno ''attentamente monitorando la situazione dell'ordine pubblico''. Quello di Belpietro, infatti, spiega il ministro è un atto che si inserisce in un contesto già in fibrillazione. ''Ci sono stati nei giorni precedenti altri episodi - sottolinea Maroni - è dunque stiamo prestando la massima attenzione perché non succedano cose che abbiamo già visto anni fa e che non vogliamo che si ripetano''.

Ecco l'identikit dell'aggressore
La questura di Milano ha realizzato l'identikit del presunto aggressore del caposcorta di Maurizio Belpietro sulla base della testimonianza dello stesso poliziotto. L'immagine raffigura un uomo di corporatura massiccia, circa 1,80, occhi scuri, pupille dilatate, naso grosso e di probabile cittadinanza italiana. L'età apparente è attorno ai 40 anni, capelli con gel pettinati all'insù, naso grosso alla punta, bocca con labbro superiore carnoso e sporgente, labbro inferiore piccolo e sottile. L'uomo è di razza caucasica, occhi scuri, ma con pupille che al testimone, e nell'dentikit, appaiono dilatate. La forma del viso è regolare con zigomi marcati. L'aggressore indossava pantaloni bianchi con riga latelare nera camicia grigio-v

Nessun commento:

Posta un commento