AGRIGENTO - Gerlandino Messina, capomafia di Agrigento, prima dell'irruzione dei Gis, sabato scorso, nel covo di via Stati Uniti a Favara, stava leggendo su un quotidiano le pagine dedicate all'omicidio di Sara Scazzi ed all'arresto dello zio e della cugina Michele e Sabrina Misseri.
Poi sono arrivati i Gis e quel giornale è rimasto aperto su quelle pagine di cronaca, fino a ieri mattina, quando l'appartamento è stato riaperto con l'arrivo dei militari del Ris di Messina. Accanto al giornale, anche un binocolo.
I carabinieri del Reparto operativo, intanto, continuano ad indagare sui favoreggiatori dei Messina. Secondo i militari è impossibile che un giovane, Calogero Bellavia, 21 anni, di Favara, arrestato pure lui, abbia fatto tutto da solo nell'assicurare assistenza e rifornimento di viveri al boss latitante. I sospetti, pare, si stiano concentrando su sei persone.
Bellavia, centrocampista del Favara calcio, nella stagione 2007-2008, era stato squalificato per 5 anni perché durante una partita sferrò un pugno in pieno volto all'arbitro. L'allora presidente della squadra Giuseppe Cusumano, afferma di non aver mai espresso su Bellavia, "nè prima, nè dopo il suo arresto, alcun giudizio".
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