mercoledì 20 ottobre 2010

L’allarme della Dia: Agrigento capitale italiana della mafia

Pubblicata la relazione semestrale della Direzione investigativa che fotografa la situazione in tutta la Penisola



di ALFONSO BUGEA

AGRIGENTO. Se alla fine delle quattrocento e passa pagine non ci fosse il timbro e la firma della Dia, la Direzione Investigativa Antimafia, si potrebbe pensare ad uno scherzo. E per giunta di pessimo gusto. Ma è un documento ufficiale. È una verità, purtroppo scomoda, e per questo, forse negata riposta sotto il tappeto, così da non farla vedere a nessuno. Come se non esistesse.

Ed invece la mafia ad Agrigento c’è. Oltre ogni immaginazione. È nei pensieri, nei piccoli gesti, nel modo di gestire la cosa pubblica, nel gestire un’impresa od una famiglia. È per la strada, nelle campagne e perfino nelle sacrestie. Una provincia con la «mafia dentro». È veramente duro accettarlo. È difficile pensare che dietro la maschera dell’uno, nessuno e centomila ci sono i clan, le collusioni e le complicità di cui Cosa nostra si nutre. Ma ecco in sintesi cosa dice il rapporto della Dia. Il periodo in esame è quello del secondo semestre, fino al dicembre 2009.

Tutti i dettagli nell’edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia in edicola oggi.

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