Il direttore dell'agenzia dei beni confiscati Morcone: «E' necessario trovare le professionalità giuste per la gestione delle aziende confiscate»
Fornire una preparazione specifica e aggiornata sul complesso sistema di norme e misure patrimoniali contro le organizzazioni mafiose. E’ lo scopo principale del primo corso di alta formazione in Italia sulla gestione dei beni confiscati alle mafie, inaugurato questa mattina a palazzo Chiaramonte-Steri, sede del rettorato dell’università degli studi di Palermo.
La gestione dei patrimoni sottratti alle organizzazioni criminali, ha dichiarato il direttore dell’agenzia nazionale per i beni confiscati Mario Morcone, presentando il corso, «è certamente un problema, non tanto per quanto riguarda i beni immobili, quanto per le aziende». Nella gestione delle società sequestrate, ha proseguito il prefetto, «è necessario trovare delle professionalità giuste perché si garantisca il posto ai lavoratori che si sono trovati in quelle condizioni».
Nel corso delle 120 ore di lezioni, che si terranno fino al 18 dicembre presso il dipartimento di studi europei e dell'integrazione internazionale di Palermo, saranno analizzate diverse aree tematiche che andranno dai cosiddetti 'pacchetti sicurezza' fino all'istituzione dell'albo degli amministratori giudiziari. Saranno inoltre esaminati i profili giuridico - amministrativi coinvolti nella gestione dei beni ed approfonditi i progetti di riutilizzazione dei patrimoni confiscati.
«Il problema delle infiltrazioni nella gestione dei beni confiscati è un problema che c'è adesso e ci sarà tra vent'anni» ha concluso il prefetto Morcone e, per non fare passi falsi, è «necessario un forte raccordo con l'autorità giudiziaria».
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