venerdì 15 ottobre 2010

«Dai Pm con la serenità di chi è pulito»

Cardinale e Maira si difendono. Il vicepresidente dell'Antimafia replica all'Associazione Legalità e al Pd

Tirato in ballo nell'inchiesta che i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta (guidata dal procuratore Sergio Lari e dagli aggiunti Amedeo Bertone e Domenico Gozzo) sulle presunte dazioni di denaro che l'imprenditore nisseno avrebbe versato ad esponenti politici di primo piano per aggiudicarsi appalti pubblici e privati, l'on. Salvatore Cardinale - che è stato ministro delle Telecomunicazioni nel primo e nel secondo Governo D'Alema (dal 22 dicembre 1999 al 25 aprile del 2000) e nel successivo Governo Amato (dal 25 aprile 2000 all'11 giugno 2001) - ha voluto ieri chiarire che lunedì scorso gli è stato notificato «un avviso per interrogatorio di garanzia dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta».


«Tale avviso - afferma - contiene la contestazione di una presunta partecipazione del sottoscritto ad una associazione semplice avente per scopo dalla metà degli anni ottanta ad oggi, la gestione di appalti pubblici. Nessuna contestazione di reati specifici mi viene addebitata».

L'ex ministro, oggi esponente di spicco del Partito Democratico, aggiunge: «Andrò dai magistrati con la serenità di chi ha la coscienza a posto e la consapevolezza di essere assolutamente estraneo a tale vicenda. Sono certo di potere dimostrare non solo la mia distanza da quel mondo, ma di avere sempre operato per impedire che la Pubblica Amministrazione venisse permeata dal malaffare.

«Chi ha memoria - conclude - ricorda che sono stato tra quelli che hanno introdotto il sistema dell'asta pubblica, prima a Mussomeli e poi nel Comune capoluogo e all'Amministrazione provinciale di Caltanissetta, e ciò avveniva tra il 1987 e il 1988, proprio per assicurare la più assoluta trasparenza nelle gare di appalto. Rimango sereno e tranquillo nell'attesa di potere rendere la verità e la prova di essa alla Magistratura nella quale ripongo la più assoluta fiducia».

Nei giorni scorsi, stando ai verbali dell'interrogatorio resi ad agosto dall'imprenditore Pietro Di Vincenzo alla Procura nissena, oltre a quello dell'on. Maira, sarebbero stati fatti i nomi dell'on. Cardinale e dell'ex assessore regionale Vincenzo Lo Giudice (di Canicattì).

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