I boss di Resuttana, Tommaso Natale e Partanna Mondello sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa ed estorsione. A riscontro dei dati emersi dall'inchiesta anche le dichiarazioni di diversi pentiti
PALERMO. I carabinieri del Comando provinciale di Palermo e la Direzione Investigativa Antimafia hanno fermato quattro presunti capimafia dei clan palermitani di Resuttana, Tommaso Natale e Partanna Mondello accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa ed estorsione.
Il provvedimento, disposto dalla Dda di Palermo, nasce da un'indagine che ha consentito di individuare i nuovi vertici e l'assetto dei mandamenti mafiosi della città. A riscontro dei dati emersi dall'inchiesta anche le dichiarazioni di diversi pentiti.
Il fermo, che è un provvedimento d'urgenza, si è reso necessario perché c'era il concreto pericolo, secondo l'accusa, che i quattro mafiosi fuggissero.
Gran parte dei commercianti vittime del pizzo hanno ammesso le richieste degli estortori e hanno collaborato con gli investigatori fornendo ulteriori spunti di indagine.
Truffa allo Stato, sequestro di beni per 5 milioni a Catania
Blitz tra il capoluogo etneo, Siracusa e Roma. Le accuse sono di aver conseguito con l’inganno erogazioni pubbliche, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e frode fiscale CATANIA. La guardia di finanza di Catania e il nucleo di polizia valutaria di Roma stanno eseguendo perquisizioni e sequestri nei confronti di sei persone indagate per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e frode fiscale.
L'operazione, denominata Gold fish, e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania, è in corso tra le province di Catania, Siracusa e Roma.
Sigilli sono stati posti a un'impresa individuale e sono stati sequestrati diversi rapporti bancari, per un importo complessivo stimato in circa 5 milioni di euro.
Si tratta di Sandro Di Fiore, Gioacchino Intravaia, Giovanni Sammarco e Domenico Giordano
PALERMO. Il provvedimento, disposto dalla Dda di Palermo che ha portato al fermo di quattro presunti boss, nasce da un'indagine che ha consentito di individuare i nuovi vertici e l'assetto dei mandamenti mafiosi della città. A riscontro dei dati emersi dall'inchiesta anche le dichiarazioni di diversi pentiti.
A finire in manette sono stati: Sandro Di Fiore, 33 anni, Gioacchino Intravaia, detto "Sifilitico", 57 anni, Giovanni Sammarco, detto "Enzo", 51 anni, e Domenico Giordano, 54 anni.
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