Il tribunale del riesame di Palermo ha respinto la richiesta del deputato regionale arrestato a marzo con l'accusa di tangenti e obbligato a vivere lontano dall'Isola
PALERMO. Il tribunale del riesame di Palermo ha respinto il ricorso del deputato regionale Gaspare Vitrano contro il divieto di dimora in Sicilia. Non si conoscono ancora le motivazioni della decisione del collegio presieduto da Antonella Consiglio che ha cinque giorni di tempo per depositarle. Il deputato eletto nelle file del Pd, obbligato a vivere lontano dall'Isola, è stato arrestato a marzo scorso con l'accusa di avere intascato una tangente da un imprenditore. Vitrano prima fu sospeso per decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri dalla carica e poi è stato reintegrato all'Assemblea regionale siciliana. Al momento dell'arresto, nelle tasche di Vitrano furono trovati diecimila euro in contanti, appena ricevuti da un imprenditore che aveva presentato alla Regione la domanda per realizzare un impianto fotovoltaico. Vitrano ha sempre sostenuto che quei soldi non fossero una tangente ma il frutto di un investimento.
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