Operazione della polizia nell'ambito di una vasta inchiesta contro lo spaccio. Destinatari i presunti esponenti di diversi clan che avrebbero gestito la vendita di stupefacenti nella zona al confine tra le province di Agrigento e Caltanissetta
CANICATTI'. La polizia sta eseguendo 33 provvedimenti restrittivi della libertà personale nell'ambito di una vasta inchiesta antidroga con numerosi episodi di danneggiamento ed intimidazione. Destinatari delle ordinanze, emesse dal Gip del Tribunale di Agrigento su richiesta della Procura, i presunti esponenti di diversi clan che avrebbero gestito lo spaccio di sostanze stupefacenti nella zona al confine tra le province di Agrigento e Caltanissetta.
Dei 33 provvedimenti, alcuni sono di custodia cautelare in carcere, altri agli arresti domiciliari ed altri ancora di obbligo o divieto di dimora a Canicattì ed in provincia di Agrigento.
Droga e mafia nell'Agrigentino, i nomi degli arrestati
AGRIGENTO. Ventisette le ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip del tribunale di Agrigento Luca D'Addario su richiesta del pm Andrea Bianchi e del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, eseguite all'alba dai poliziotti nell'ambito di una vasta inchiesta contro lo spaccio di droga nell’Agrigentino.
In carcere sono finiti in sedici. Si tratta di DIEGO PACI, GIOVANNI MAGRO, FRANCESCO MILANESE, VINCENZO LA MORELLA, SALVATORE CARLO SAMMARTINO, GIACINTO CORBO, CALOGERO MESSINA, ROSARIO COMPARATO, MIRKO MESSINA, DIEGO CUTAIA, GASPARE FACCIPONTE, EMANUELE GIUSEPPE GAROZZO, DANILO FAZIO, VINCENZO MONGITORE, DIEGO MESSINA e il tunisino HOSNI BEN BRAHEM, tutti residenti a Canicattì.
Divieto di dimora in provincia di Agrigento, invece, per gli altri 11: VINCENZO GIOACHINO TIRANNO, NEJI KEBAIER, DIEGO SCIBETTA, LUCA IVAN ALAIMO, FILIPPO CUTAIA, IVAN NAPOLI, DANIELE AVANZATO, SALVATORE RAGAZZO, GIUSEPPE FALZONE, GIOVANNI MILANA, SEBTI OULDJ detto "KAMEL". L'inchiesta, denominata "Strike", che ha fatto scoprire il traffico di droga, era stata avviata per cercare gli autori di molteplici rapine e furti ai danni di esercizi commerciali e private abitazioni, compiute negli ultimi due anni. Le indagini hanno preso il via dopo la rapina del 25 novembre del 2009 al distributore "Esso" di via Calvi.
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