giovedì 13 ottobre 2011

Processo Gotha, regge l'impianto accusatorio

Alla sbarra 35 tra capimafia ed estorsori palermitani vicini a Bernardo Provenzano. Confermata la condanna a 13 anni inflitta in appello al giovane boss Gianni Nicchi.



PALERMO. Regge in Cassazione l'impianto accusatorio del processo "Gotha" che vedeva imputati 35 tra capimafia ed estorsori palermitani vicini al boss Bernardo Provenzano. Confermata la condanna a 13 anni inflitta in appello al giovane boss Gianni Nicchi.

Diversi gli annullamenti con rinvio ad altra sezione della corte d'appello di Palermo solo, però, per la rideterminazione della pena: la corte ha accolto i ricorsi dei legali sul computo delle circostanze aggravanti speciali e della recidiva. I magistrati di secondo grado dovranno dunque rifare i calcoli, ma non potranno esprimersi nel merito delle responsabilità già accertate.

Il processo, che scaturisce da un'operazione di polizia del giugno 2006, si è svolto con il rito abbreviato. Fra gli imputati c'erano i capimafia Antonino Rotolo, al vertice della famiglia di Pagliarelli, e Franco Bonura, della famiglia Uditore. In primo grado il gup inflisse in tutto 400 anni di carcere.

La Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna di Giovanni Sirchia rideterminando la pena in 4 anni e 8 mesi di carcere che l'imputato ha già scontato. I giudici ne hanno dunque ordinato la scarcerazione. Annullata limitatamente all'applicazione della circostanza aggravante, che è stata esclusa, la condanna inflitta a Gaetano Sansone. L'annullamento con rinvio ad un'altra sezione della Corte d'appello, invece, è stata decisa per i due omonmi Francesco Inzerillo, 55 anni, e Francesco Inzerillo, 56 anni, e Pietro Parisi. Per questi i giudici di secondo grado dovranno rivalutare le accuse nel merito.

Solo per la rideterminazione della pena, invece, la Suprema Corte ha rinviato alla Corte d'appello per il boss Nino Rotolo, Gerlando Alberti, Pietro Badagliacca, Gaetano Bonura, Andrea Adamo, Settimo Mineo, Giovanni Nicoletti, Gaetano Sansone, Carlo Cancemi, Vincenzo Di Maio, Pietro Di Napoli, Tommaso Inzerillo, Alessandro Mannino, Giovanni Marcianò, Giovanni Milano, Francesco Picone, Salvatore Pispicia, Angelo Parisi e Giuseppe Savoca. Confermate le condanne di Salvatore Alfano, Filippo Annatelli, Angelo Badagliacca, Giovanni Cancemi, Giuseppe Cappello, Mario Grizzaffi, Calogero Mannino, Vincenzo Marcianò,Giuseppe Sansone e Francesco Stassi.

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