giovedì 13 ottobre 2011

A colpi di fucile ucciso agricoltore a San Marco in Lamis


SAN MARCO IN LAMIS (FOGGIA) – Un agricoltore di 42 anni, Ciro Ciavarella, di San Marco in Lamis, è stato ucciso con colpi di fucile nella tarda serata di ieri mentre era in macchina. Il suo corpo è stato trovato dal fratello della vittima, preoccupato di non avere più notizie del proprio congiunto. Ciro Ciavarella si era allontanato dalla propria abitazione per andare a dare da mangiare agli animali in un suo podere alla periferia dell’abitato. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri.


Ciavarella ogni pomeriggio si recava nel proprio podere per dare da mangiare agli animali: una circostanza, questa, che fa ipotizzare agli investigatori che l’assassino conoscesse bene le abitudini della vittima. Ciro Ciavarella non aveva precedenti penali. I metodi utilizzati nell’agguato (l'uomo è stato ucciso con colpi sparati a distanza ravvicinata che hanno infranto i vetri della vettura nella quale si trovava) fanno tuttavia supporre, secondo gli investigatori, che possa trattarsi di un omicidio maturato nell’ambito della criminalità organizzata.

LA VITTIMA SFIGURATA IN VOLTO
Tendono ad escludere la pista legata alla criminalità organizzata malgrado l'agguato abbia tutti i connotati dell’esecuzione mafiosa gli investigatori che stanno indagando sull'omicidio di Ciro Ciavarella, agricoltore, di 42 anni, ucciso nella notte nei pressi di un suo podere, alla periferia di San Marco in Lamis.

Ciavarella è stato ucciso con numerosi colpi di fucile caricato a pallettoni che ne hanno sfigurato completamente il volto. Chi lo ha ucciso (al momento non è stato accertato se una o più persone), ha voluto sfregiarlo di proposito.

Secondo quanto accertato finora dai Carabinieri, Ciavarella, dopo aver portato da mangiare ai suoi animali nel podere di contrada 'Casarinellà, si sarebbe avviato verso casa a bordo della sua Fiat Uno. Ed è proprio sulla strada del ritorno che il killer sarebbe sbucato da una stradina laterale aprendo il fuoco ripetutamente contro il parabrezza, colpendolo più volte. Non contento, avrebbe sparato almeno tre colpi da distanza ravvicinata contro il volto della vittima, per essere certo di aver eseguito la sentenza di morte. La prolungata assenza di Ciro Ciavarella ha fatto scattare l'allarme tra i suoi parenti ed è stato il fratello, avviatosi verso il podere, a scoprire il cadavere del proprio congiunto. I militari durante la notte hanno effettuato tre stub e hanno ascoltato numerose persone, tra familiari e amici.

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