AVELLINO - Foto a «luci rosse» al Comune di Solofra, nuova guerra tra il sindaco Antonio Guarino e il consigliere Enzo Clemente. È quest’ultimo a consegnare ai carabinieri della locale stazione degli scatti che dichiara compromettenti. Il primo cittadino smentisce il contenuto, replicando stizzito, e annuncia una nuova querela a carico del consigliere.
Dopo i duri scontri degli ultimi mesi fra il primo cittadino ed il rappresentante dell’opposizione, l’episodio rappresenta il culmine di una escalation senza esclusione di colpi e davvero imprevedibile.
«Nei giorni scorsi - afferma il consigliere Enzo Clemente - è stato recapitato nella mia casella postale un plico di medie dimensioni. Aprendo la busta con stupore ho constatato che il contenuto consisteva di trentatrè foto a colori ritraenti l’attuale sindaco Guarino in atteggiamenti compromettenti all’interno del suo ufficio comunale. Alcuni scatti lo ritraevano in compagnia di donne. È inutile dirvi che ho prontamente consegnato tutto ai carabinieri, ma non posso non considerare che al di là della provenienza del plico evidentemente inviato in anonimato, le immagini sono davvero imbarazzanti».
Segue il messaggio politico: «Lancio un appello accorato alle donne di Solofra che non sono ritratte in quelle foto - continua il consigliere Clemente -. Le mamme e le figlie di questa città hanno trascorso gran parte della loro vita a cercare il proprio spazio, a realizzare le proprie aspirazioni, tentando di conciliare lavoro, famiglia, studio. Le donne di Solofra sono sempre dalla parte delle giovani sfruttate e sono l’asse portante dell’economia di questa città e vi piaccia o no, fanno politica e cultura anche quando girano il risotto e non meritano di essere rappresentate da questo sindaco. Si tratta di rimodulare un modello culturale che abbiamo perduto: comportarci da persone perbene. L’ultimo pensiero è proprio donne della mia città: coraggio, anche questa volta tocca a voi e bisogna reagire. Professore Guarino e signori della maggioranza è il caso di rassegnare definitivamente le dimissioni dall’incarico».
Sulle gravi accuse replica il primo cittadino: «La questione è talmente ridicola - afferma Guarino - che non meriterebbe risposta. Secondo queste accuse inaudite le vicende si sarebbero verificate nel mio ufficio al secondo piano del Comune, costantemente aperto ed affollato di cittadini e consiglieri. E da dove sarebbero state scattate le foto in questione? Da qualche colonnina? Alle spalle di qualche divano o dietro l’ombra che costui proietta? Le foto raccontate non possono esistere; siamo alla reazione inconsulta di un soggetto in preda a manifestazioni patologiche».
Il sindaco ricostruisce le fasi che hanno preceduto la conferenza stampa indetta ieri mattina dal consigliere Clemente, ai margini della riunione di consiglio comunale.
«Il segretario comunale - afferma il sindaco - aveva rilevato in un passaggio del verbale relativo alla precedente seduta la dichiarazione di dimissioni di questo personaggio da consigliere. La dichiarazione c’è. Costui ha avuto una reazione inconsulta, spropositata, è sembrato impazzito. Finora ha collezionato quattordici querele per diffamazione e dodici citazioni per danni. Non sa più che fare. Le foto osè? Esistono solo nella sua mente malata».
Clemente aveva contestato il verbale relativo alle proprie presunte dimissioni, chiedendo la registrazione audio del precedente consiglio comunale, risultato non chiaro all’ascolto. «Ho affermato che mi dimettevo da capogruppo - ha precisato ieri - ma non da consigliere».
Il sindaco era intervenuto chiedendo di sospendere il consiglio in corso. «Prima di prendere atto delle dimissioni - l’affermazione di Guarino - e per una verifica in merito meglio sospendere il consiglio». Ma Clemente non ci sta, annuncia improvvisamente la conferenza nell’aula consiliare e denuncia la vicenda delle foto.
Antonella Palma
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