venerdì 21 ottobre 2011

Tricase, l'allenatore confessa «Sì, ho abusato di due ragazzi»


TRICASE - Ha ammesso, fra le lacrime, di aver avuto incontri sessuali con due adolescenti. Lo ha fatto ieri, nel corso delle due ore e mezzo di interrogatorio nel carcere di Lecce, Vincenzo Alfarano, l’allenatore di calcetto residente a Tricase accusato di violenza sessuale nei confronti di alcuni piccoli allievi. Cinque, per la precisione, quelli cui fa riferimento l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari Alcide Maritati.


Nel corso del faccia a faccia con il magistrato, a cui ha partecipato anche il pubblico ministero Carmen Ruggiero, Alfarano ha ammesso quei contatti rispondendo a tutte le domande che gli sono state rivolte dagli inquirenti.

Ha negato, però, di aver molestato gli altri tre ragazzini, sostenendo di non averli mai sfiorati. Al massimo qualche carezza, o qualche pacca sul sedere. Niente, però, che abbia a che vedere con la malizia.

L’arrestato ha ridimensionato anche il meccanismo delle elargizioni di denaro ai ragazzini, che gli sono valse l’accusa di induzione alla prostituzione. Quelle somme, dai 15 ai 20 euro, non volevano rappresentare una sorta di esca per costringere i ragazzi ad andare da lui, ma più semplicemente un piccolo regalo, come si fa tra persone che si vogliono bene.

Impossibile negare le responsabilità per le immagini o i messaggi che sono stati trovati sul suo cellulare, oppure i filmati innocenti di ragazzini corredati da commenti osceni.

Nel corso del colloquio, avrebbe poi minimizzato i presunti ricatti rivolti ai ragazzi per invitarli a tacere in merito ai suoi incontri. Ai carabinieri, i ragazzini avevano raccontato che Alfarano li aveva minacciati dicendo che avrebbe alimentato in paese voci su una loro presunta omosessualità. In un caso, poi, avrebbe detto ad un giovane che avrebbe fatto chiudere il negozio del padre grazie all’intervento di un parente finanziere.

In merito, Alfarano si è giustificato dicendo che si era trattato di banali litigi.
Gran parte delle accuse, o perlomeno quelle più gravi, sono state confermate. A quanto si è appreso, l’allenatore non avrebbe esplicitato a parole il suo pentimento, limitandosi a narrare gli episodi avvenuti con estrema sofferenza, fino alle lacrime.

Alla fine dell’interrogatorio, per due volte, non è riuscito a trattenere le lacrime.
Le accuse che gli muove la Procura potrebbero costargli dai 10 ai 15 anni di carcere: violenza sessuale aggravata, induzione alla prostituzione, pornografia minorile, stalking e molestie.

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