domenica 9 ottobre 2011

Prostituzione, si fingono avvocati per reclutare ragazze sul web

Denunciati un catanese di 58 anni ed un gelese di 29. Erano disposti a dare un aiuto economico a studentesse in difficoltà in cambio di prestazioni sessuali

CATANIA. Agenti del compartimento polizia postale Sicilia Orientale di Catania hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica due persone ritenute responsabili di induzione alla prostituzione su Internet. Sono un catanese di 58 anni ed un gelese residente a Niscemi di 29 anni che avevano inserito su un sito di incontri due distinti annunci in cui, fingendosi avvocati, erano disposti a dare un aiuto economico a studentesse in difficoltà o che desiderassero arrotondare in cambio di prestazioni sessuali.

Interrogati dalla polizia i due indagati hanno ammesso le loro responsabilità affermando di avere pubblicato gli annunci per incontrare ragazze a 'scopo di compagnia'. In particolare, il gelese, che non conosce l'indagato catanese, aveva letto il primo annuncio e ne aveva inserito un altro copiandone il testo. Nessuno dei due denunciati è avvocato.

Prostituzione a Palermo: fermate 15 lucciole
Blitz tra via Lincoln e piazza XIII Vittime. Adesso si dovrà stabilire se ci siano fenomeni di sfruttamento. Il comandante provinciale dei carabinieri Luzi: "I controlli andranno avanti"



PALERMO. Quindici prostitute, per la maggior parte romene, liberiane e nigeriane sono state fermate per accertamenti la notte scorsa dai carabinieri a Palermo durante un controllo tra le vie Lincoln, Roma, Garibaldi, le Piazze Giulio Cesare e XIII Vittime e corso Umberto. Indagini sono in corso, d'intesa con l'ufficio Stranieri della Questura, per stabilire la loro posizione sul territorio nazionale e per individuare se ci siano fenomeni di sfruttamento.

"I controlli svolti durante la notte - ha detto il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Palermo generale Teo Luzi - si inquadrano nei servizi straordinari di controllo del territorio effettuati dai Carabinieri di Palermo di concerto con le altre forze di polizia per contrastare i diversi fenomeni di degrado urbano in città". "Il fenomeno della prostituzione - ha aggiunto - è tra i più complessi da affrontare poiché coinvolge lo sfruttamento delle donne da parte di bande criminali, la richiesta di clienti certamente di dubbia moralità e, non ultimo, la vita quotidiana dei cittadini disturbati dalle immagini di offerte sessuali sulla strada".

"Bisogna anche considerare - ha proseguito - che la prostituzione su strada non costituisce di per sé reato, per cui l'attività repressiva può essere condotta solo sullo sfruttamento e sul favoreggiamento". "L'azione dell'Arma - ha concluso Luzi - continuerà impiegando tutti gli strumenti amministrativi e giudiziari a disposizione, con l'obiettivo di individuare la catena criminale che sottende il giro della prostituzione e nel contempo di da dare serenità ai cittadini che si sentono colpiti da questo fenomeno".

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