domenica 9 ottobre 2011

Nella Calabria ferita dalla criminalità il Papa condanna tutte le mafie

Benedetto XVI: "Cattolici in politica ma in modo disinteressato"


Lamezia Terme
"Cattolici in politica non per interessi di parte, mentre una criminalità efferata ferisce il tessuto sociale". A una settimana dal "conclave" delle associazioni cattoliche a Todi con il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, nell'area industriale di Lamezia Terme il Papa auspica la formazione da parte dei cattolici di "una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune". Dopo aver ricordato l'impegno della Chiesa a educare attraverso la dottrina sociale e lo studio della Bibbia, il Pontefice ha invocato una maggiore presenza dei credenti nella vita pubblica.

"Nuova generazione" è la stessa espressione che Benedetto XVI ha usato nel 2007 a Cagliari, incitando per la prima volta i cattolici a preparare una nuova generazione che si impegnasse a livello sociale e politico. "Altrettanto opportuna - ha sottolineato oggi Benedetto XVI nella omelia della messa a Lamezia Terme, dopo aver citato le iniziative di Lectio divina per la formazione dei cristiani avviate dalla diocesi - è anche la Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa, sia per la qualità articolata della proposta, sia per la sua capillare divulgazione". Inoltre Joseph Ratzinger auspica che "da tali iniziative scaturisca una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune".

Ha poi espresso il desiderio di "incoraggiare e benedire gli sforzi di quanti, sacerdoti e laici, sono impegnati nella formazione delle coppie cristiane al matrimonio e alla famiglia, al fine di dare una risposta evangelica e competente alle tante sfide contemporanee nel campo della famiglia e della vita". Il paragone con i terremoti è destinato a lasciare il segno. "Se osserviamo questa bella regione, riconosciamo in essa una terra sismica non solo dal punto di vista geologico, ma anche da un punto di vista strutturale, comportamentale e sociale- ha evidenziato Benedetto XVI-. Una terra, cioè, dove i problemi si presentano in forme acute e destabilizzanti; una terra dove la disoccupazione è preoccupante, dove una criminalità spesso efferata, ferisce il tessuto sociale, una terra in cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza.

All’emergenza, voi calabresi avete saputo rispondere con una prontezza e una disponibilità sorprendenti, con una straordinaria capacità di adattamento al disagio. Sono certo che saprete superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore". Perciò il Papa ha invocato l'impegno delle "Istituzioni" e l"intercessione della Vergine" per "i problemi sociali più gravi "di questo territorio e dell'intera Calabria, specialmente quelli del lavoro, della gioventù e della tutela delle persone disabili, che richiedono crescente attenzione da parte di tutti, in particolare delle Istituzioni". Durante l'Angelus recitato al termine della messa nell'area industriale ex-Sir (alla quale secondo la questura hanno preso parte oltre 40mila persone) il Papa ha invocato l'esempio dei santi e della fede cristiana per il rinnovamento della Calabria.

"La fede dei santi - ha detto ricordando che nel pomeriggio andrà a Serra San Bruno sulle orme del santo tedesco - rinnova il mondo. Con la stessa fede, anche voi rinnovate oggi la vostra mata Calabria". Il messaggio ai calabresi è all'insegna della speranza, nella certezza che "saprete superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore". Quindi,"non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi. Fate appello alle risorse della vostra fede e delle vostre capacità umane; sforzatevi di crescere nella capacità di collaborare, di prendersi cura dell'altro e di ogni bene pubblico, custodite l'abito nuziale dell'amore; perseverate nella testimonianza dei valori umani e cristiani così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione".

Giacomo Galeazzi

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