sabato 9 ottobre 2010

Mafia news

Mafia a Trapani, chiesta la sorveglianza per un consigliere della Provincia

La domanda di autorizzazione arriva dalla questura nei confronti di Pietro Pellerito, imputato di falso e soppressione di documenti, con l'aggravante di aver favorito Cosa nostra


TRAPANI. La questura di Trapani ha chiesto alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale l'applicazione della sorveglianza speciale per Pietro Pellerito, 51 anni di Alcamo, consigliere alla Provincia regionale di Trapani di "Alleanza per la Sicilia".

Pellerito è attualmente imputato di falso e soppressione di documenti, con l'aggravante di aver favorito Cosa nostra; in un altro procedimento è indagato per associazione mafiosa. La questura, nella richiesta dell'applicazione della misura di prevenzione personale, sostiene l'esistenza di una "attuale, elevata e qualificata pericolosità sociale di Pellerito".

 

Addiopizzo, il pentito Pasta dona 50 euro

Il collaboratore di giustizia ha offerto all'associazione la simbolica somma per sostenere la loro attività. Il comitato ha accettato


PALERMO. Un dono di cinquanta euro ad Addiopizzo, il comitato antiracket. Niente di strano se non fosse che quella cifra, seppur simbolica, viene da un collaboratore di giustizia come Manuel Pasta. Un gesto che il pentito ha fatto attraverso il suo legale, l'avvocato Monica Genovese, che ha consegnato la banconata ai rappresentanti di Addiopizzo. Non un'iscrizione nè un'adesione, ma un modo per "sostenere coloro che in questi anni si sono messi dalla parte dei commercianti e degli imprenditori nella lotta contro il racket".

Il comitato ha riflettuto a lungo, ma alla fine ha deciso di accettare l'offerta del collaboratore di giustizia. "E' un gesto che ha il valore della speranza". La somma offerta dal pentito sarà usata per un volantinaggio presso le attività commerciali di alcune delle strade che ricadono nel mandamento magioso a cui appartenne lo stesso Pasta. Ulteriori approfondimenti sull'edizione cartacea del Giornale di Sicilia in edicola oggi, 9 ottobre 2010.



Russo: la mafia aveva messo le mani sui termovalorizzatori
 
L’ex assessore regionale all’Energia ha citato uno stralcio della relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti

PALERMO. In Sicilia le organizzazioni mafiose sarebbero state a un passo dalla gestione del sistema dei rifiuti attraverso i termovalorizzatori. E' quanto emerge dalla relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, presieduta da Gaetano Pecorella, di cui l'ex assessore regionale all'Energia e ora alle Infrastrutture Pier Carmelo Russo, ha letto alcuni stralci in conferenza stampa assieme al governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo.

"La gara per i termovalorizzatori è stata revocata - ha spiegato Lombardo - per nullità e non per inadempienza dei contraenti". Citando la relazione, l'assessore Russo ha detto: "Tutti gli elementi inducono a ritenere che la gara per i termovalorizzatori fosse caratterizzata da un forte condizionamento delle organizzazioni di stampo mafioso".

"Nei prossimi giorni avremo il nuovo piano dei rifiuti, che sarà incentrato sulla differenziata, - aggiunge Lombardo - poi sugli impianti di compostaggio e il pretrattamento; la quota residua potrà certamente essere termovalorizzata, ma con i sistemi più moderni che ci consentono appunto di eliminarla. Andremo avanti su questa strada". Per Lombardo: "La delega passa ora nelle mani di un uomo di grande esperienza e capacità, il prefetto Marino, che assicurerà economicità, trasparenza, efficienza a questo sistema".


Scicli, intimidazione al presidente di associazione antiracket

Incendio nelle serre di proprietà di Guglielmo Cintoli. Le fiamme hanno distrutto le piante


SCICLI. Un incendio doloso ha distrutto due serre di proprietà del presidente di un'associazione antiracket di Scicli: Guglielmo Cintoli. Gli edifici si trovano lungo la strada che collega Scicli a Cava d'Aliga (Ragusa). Le fiamme hanno investito migliaia di fiori tra ciclamini e stelle di natale compromettendo anche le strutture e la copertura di plastica. Cintoli ha detto che non si farà intimidire e non cederà al ricatto mafioso.

Nelle stesse ore, a breve distanza, ladri hanno forzato il lucchetto del cancello d'ingresso del mercato ortofrutticolo, portandosi via due camion della ditta di trasporti Galanti. Il furto ha impedito alla ditta di eseguire regolarmente tutte le consegne previste. Sui due episodi indagano polizia e carabinieri, mentre il sindaco di Scicli Giovanni Venticinque esprime preoccupazione, annunciando che a breve nel mercato sarà installato un impianto di telesorveglianza.

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