mercoledì 6 ottobre 2010

«Family», fissato il Riesame

E a Castrofilippo dopo gli arresti per mafia la maggioranza approva il Bilancio

Castrofilippo. Sono state fissate per l'otto ottobre dai giudici del Tribunale della Libertà di Palermo le udienze nel corso delle quali saranno trattati i ricorsi presentati dai legali di fiducia delle cinque persone arrestate nell'ambito dell'operazione «Family» tra cui il sindaco del paese Salvatore Ippolito. Oltre al sindaco Ippolito il Tribunale si occuperà di Angelo Alaimo, 63 anni, l'omonimo Angelo Alaimo, 53 anni, e Giuseppe Arnone 53 anni. Udienze che si concluderanno il 12 di questo mese. La richiesta era stata inoltrata ai giudici palermitani dopo che gli avvocati avevano concluso di spulciare attentamente le oltre 150 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere Ippolito, i due Alaimo e Arnone ed il boss del paese l'ottantenne Antonino Bartolotta. Ordinanza dove vi sono contenute le dichiarazioni dei pentiti Maurizio e Beniamino Di Gati e Giuseppe Sardino che hanno inchiodato le persone attualmente in carcere. Successivamente i legali chiederanno ai giudici che si occupano dell'inchiesta di ascoltare i loro assistiti che durante l'interrogatorio di garanzia si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Questo perché non erano ancora in possesso della ordinanza. Intanto sul fronte politico c'è da registrare l'ennesima presa di posizione dei consiglieri di minoranza i quali hanno chiesto alla Regione lo scioglimento del consiglio comunale per delle gravi inadempienze. Infatti, i consiglieri comunali rimasti, non tenendo conto delle dimissioni di otto loro colleghi hanno provveduto all'approvazione del bilancio di previsione e dell'esercizio provvisorio. Secondo i consiglieri della minoranza questo atto sarebbe illegale, perché approvato da meno della metà dei colleghi che erano rimasti in carica e per l'esattezza da sette su quindici. Così come illegali sarebbero le surroghe dei dimissionari. Infatti vi sono delle persone che hanno già fatto sapere di non volere accettare l'incarico e di non volere giurare per l'insediamento. Per questi motivo gli ex consiglieri Cettina Asaro, Aldo Ciccarelli, Antonino Lo Brutto, Salvatore Piraneo e Calogero Sferrazza hanno chiesto lo scioglimento del Consiglio comunale a invio di un commissario.

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