giovedì 14 luglio 2011

Tassista pestato e ucciso Milano Ciavarella condannato a 16 anni

Saranno processati la fidanzata di Ciavarella e suo fratello



ROMA - Sedici anni di reclusione per omicidio volontario aggravato dai futili motivi, ma non dalla crudeltà. Questa la condanna inflitta dal gup Stefania Donadeo a Michael Morris Ciavarella, 32 anni, uno dei tre aggressori del tassista Luca Massari, che ha chiesto il giudizio abbreviato. Il gup ha invece rinviato a giudizio i fratelli Stefania e Pietro Citterio, detto Piero. Il tassista era stato pestato dai tre imputati lo scorso 10 ottobre, dopo aver investito e ucciso un cane della fidanzata di Pietro in via Luca Ghini. Massari è morto a 45 anni l'11 novembre successivo senza mai uscire dal coma. A ucciderlo, però, non sono stati i calci e pugni ricevuti, perché secondo i consulenti di accusa e difesa le botte non gli avevano provocato lesioni mortali. E' morto perché durante l'aggressione, secondo i testimoni, era stato spinto da Ciavarella con una tale violenza da cadere all'indietro a peso morto e rompersi la testa sul cordolo del marciapiede, provocando un rumore che è stato sentito persino dai residenti al quinto piano dei palazzi della via. Per Ciavarella, il pm Tiziana Siciliano aveva chiesto 30 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi in virtù della violenza con cui ha colpito Massari.


Il gup ha riconosciuto a Ciavarella le attenuanti generiche equivalenti all'aggravante dei futili motivi. Questo influisce sulla determinazione dell'entità della pena, già scontata di un terzo come previsto dal rito scelto, insieme al mancato riconoscimento dell'aggravante della crudeltà che era stata contestata dal pm.

Donadeo ha invece disposto il processo per la fidanzata di Ciavarella, la 29enne Stefania Citterio, e per il fratello di lei, il 26enne Pietro, detto Piero. Si partirà il 16 ottobre davanti alla prima corte d'assise. Per loro, al momento, resta in piedi anche l'aggravante della crudeltà perché vanno in giudizio con le imputazioni formulate da Siciliano. Pietro Citterio risponde anche di incendio per aver dato fuoco all'auto di un testimone e di minacce e percosse a un fotografo.

Con i due fratelli è inoltre stato rinviato a giudizio anche Davide Lagreca, accusato di favoreggiamento perché avrebbe cercato di depistare le indagini. Donadeo, che lo scorso 13 maggio aveva rigettato la richiesta di costituzione di parte civile avanzata dal Comune, ha poi disposto dei risarcimenti in via provvisionale per i familiari di Massari. Per ciascuno dei genitori ha disposto 50mila euro, per lo zio e il fratello della vittima, l'unico presente oggi, 20mila euro. Solo domani Donadeo deciderà sulla richiesta di conversione della custodia cautelare in carcere negli arresti domiciliari avanzata dai due fratelli Citterio e non anche da Ciavarella, come erroneamente scritto in precedenza. Stefania Citterio si trova nel carcere di San Vittore con la figlia di un anno e mezzo avuta dal fidanzato. Tra novanta giorni, infine, depositerà le motivazioni della sentenza.

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