venerdì 22 luglio 2011

Talpe Dda, 8 anni a Borzacchelli


PALERMO. I giudici della seconda sezione della corte d'appello di Palermo hanno condannato a 8 anni di carcere l'ex deputato regionale dell'Udc Antonio Borzacchelli, accusato di concussione, tentativo di concussione e violazione di segreto d'ufficio nell'ambito del processo nato dall'inchiesta sulle "talpe alla Dda" di Palermo. La sentenza è stata emessa dopo sei ore di camera di consiglio.


L'ex deputato regionale in primo grado, nel 2008, era stato condannato a 10 anni di carcere. La corte l'ha riconosciuto colpevole per la concussione ai danni del manager della sanità privata Michele Aiello, mentre lo ha assolto, "perché il fatto non sussiste", dal tentativo di concussione sempre nei confronti dell'imprenditore. Borzacchelli è stato inoltre scagionato dalla imputazione di violazione del segreto istruttorio a favore di Aiello con la formula "per non avere commesso il fatto"; mentre è stata dichiarata prescritta la presunta fuga di notizie fatta per favorire il capomafia di Brancaccio Giuseppe Guttadauro. Dal suo coinvolgimento nell'inchiesta costata la condanna per favoreggiamento mafioso all'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro Borzacchelli, maresciallo dei carabinieri prestato alla politica, è stato sospeso dal servizio. Il sottufficiale, per anni incaricato dalla procura di Palermo di indagini sulla pubblica amministrazione, avrebbe utilizzato le proprie conoscenze di investigatore per ottenere favori dai potenti oppure minacciarli e ricattarli. Come Aiello, ad esempio, da cui avrebbe preteso prestiti sempre più frequenti, culminati nella richiesta di entrare a far parte della società diagnostica del manager, accusa quest'ultima da cui però è stato scagionato. Per i pm - ma da questa imputazione Borzacchelli è stato assolto - come strumento di pressione il maresciallo avrebbe usato le informazioni su inchieste in corso a carico di Aiello. Prescritto, invece, il capo d'imputazione relativo alla rivelazione di notizie segrete a Cuffaro sull'inchiesta che il Ros conduceva sulla mafia di Brancaccio, notizie che l'ex presidente della Regione avrebbe 'girato' all'ex assessore dell'Udc Mimmo Miceli e questi al boss Guttadauro.

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