domenica 24 luglio 2011

Ventenne minorata violentata dal branco

In carcere due ragazzi, indagato il "palo"


ROMA - Violentata dal "branco" dopo un incontro casuale in discoteca a Dogliani (Cuneo): la vittima è una ragazza piemontese di 20 anni, invalida civile al 46% per problemi di natura psichica. I presunti responsabili - S. A., di 24 anni, e S. Y., di 23, operai marocchini, immigrati regolari che vivono a Dogliani - sono stati arrestati dai Carabinieri per violenza di gruppo aggravata e sono in carcere a Cuneo. Un loro amico, che ha fatto da "'palo" mentre i due abusavano nella ragazza in un appartamento, a Dogliani, è indagato in stato di libertà.


La violenza è avvenuta nello scorso mese di settembre ed è stata resa nota dai carabinieri oggi, dopo l'arresto dei presunti responsabili, identificati pochi giorni dopo l'episodio e tenuto sotto controllo dagli investigatori per settimane. La violenza è stata denunciata dalla madre della ragazza alla quale la figlia aveva raccontato tutto l'accaduto subito dopo essere rientrata a casa.

La ragazza - secondo il suo racconto - era andata con alcune amiche in discoteca dove aveva conosciuto uno dei due ragazzi arrestati. All'uscita dal locale, al termine di una serata durante la quale aveva anche bevuto degli alcolici, aveva reincontrato il giovane che, malgrado il suo rifiuto, con forte insistenza l'aveva portata nella propria abitazione, non molto distante dalla discoteca, dove vi erano gli altri suoi due amici. Nell'alloggio, chiuso a chiave per impedire che la ragazza fuggisse, in due l'hanno stuprata a turno dopo averle bloccate le braccia e il corpo per impedirle di reagire. Subito dopo è stata riaccompagnata a piedi da uno dei violentatori all'esterno della discoteca dove erano rimaste in attesa le amiche, preoccupate per il suo forte ritardo. La ragazza non ha raccontato nulla alle amiche, ma, una volta a casa, piangendo ha riferito alla madre della violenza subita. Il giorno dopo, nonostante uno dei violentatori si fosse persino scusato tramite Facebook e con sms inviato sul cellulare della figlia, la donna ha denunciato tutto ai carabinieri e ha portato la figlia all'ospedale di Alba (Cuneo) per una visita medica che ha confermato le violenze.

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