mercoledì 20 luglio 2011

Nasce una 'rete' per la gestione dei beni sottratti alla criminalità organizzata


Lo ha annunciato il ministro Maroni nella riunione del Comitato direttivo dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati a Reggio Calabria, dopo aver partecipato a Palermo alle commemorazioni del 19esimo anniversario della strage di via D'Amelio. Emanata una circolare ai prefetti


Presso tutte le prefetture italiane verrà istituito un Nucleo di supporto che affiancherà l'Agenzia nazionale per i beni confiscati nell'azione di sottrazione dei patrimoni accumulati dalla criminalità organizzata. Lo prevede una circolare del ministro dell'Interno inviata ai prefetti.

L’annuncio è stato reso nel pomeriggio di oggi dallo stesso ministro Roberto Maroni durante una riunione del Comitato direttivo dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata a Reggio Calabria, da lui presieduta, dopo aver partecipato, nel corso della mattinata a Palermo, alle commemorazioni del 19esimo anniversario della strage di via d'Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta e ad una riunione tecnica di coordinamento con magistrati e Forze dell’ordine presso la prefettura palermitana.

Nell'incontro convocato nel capoluogo reggino, il ministro ha riferito di aver diramato «una circolare a tutti i prefetti perché collaborino con l'Agenzia per l'istituzione di nuclei di supporto – precisando che - l'Agenzia farà da cabina di regia ed in ogni prefettura ci dovrà essere un nucleo di supporto per una migliore gestione dei beni sequestrati e confiscati. È una rete – ha aggiunto - che molto presto comincerà adoperare e che sarà comunque coordinata dall'Agenzia tenendo sempre fermo l'obiettivo di gestire al meglio le decine e decine di migliaia di beni sottratti ai mafiosi».

L'idea, si spiega nella circolare, è quella di «una sede istituzionale che, attraverso l'apporto dei vari organismi pubblici o rappresentativi della società civile, serva ad accelerare i procedimenti di destinazione dei beni, rimuovendo gli ostacoli che, in sede locale, possono rendere i beni medesimi poco appetibili per le amministrazioni interessate al loro utilizzo».

«Le risorse provenienti dal contrasto ai patrimoni mafiosi – si sottolinea - diventano essenziali per potenziare l'attività delle Forze dell'ordine stesse e della magistratura e l'utilizzazione degli stessi patrimoni per finalità istituzionali e sociali costituisce un elemento anche fortemente simbolico della presenza dello Stato al fianco dei cittadini, al fine di garantire condizioni di sicurezza e di legalità».

«L'Agenzia nazionale per i beni sequestrati, radicata nella sede principale di Reggio Calabria e nella sede secondaria di Roma, aprirà ulteriori sedi secondarie nel territorio nazionale. Il rapporto dell'Agenzia con le prefetture sarà sviluppato con la creazione dei Nuclei di supporto. Il concetto – indica il ministro - è quello di «un organismo che, da un lato, affianchi il prefetto nel monitoraggio dei beni destinati, al fine di individuare eventuali situazioni di degrado, di abbandono, di utilizzo distorto o comunque inadeguato dei beni o, peggio, fenomeni intollerabili quale il loro perdurante utilizzo, diretto o indiretto, da parte degli stessi soggetti criminali ai quali erano stati confiscati; dall'altro faciliti l'azione dell'Agenzia nazionale nel ripristino delle condizioni del loro effettivo utilizzo per finalità istituzionali e sociali».

L'attività svolta dalle prefetture con i Nuclei andrà incrociata, prevede il documento, «con le disponibilità dei sindaci e dei presidenti di provincia, al fine di rendere concreto e visibile il ritorno dei patrimoni criminali al territorio a cui sono stati sottratti». I nuclei, si sottolinea «possono svolgere un ruolo di rilievo nel rendere disponibile una fetta importante dei patrimoni criminali oggi bloccati da criticità di vario tipo».

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