giovedì 28 luglio 2011

Tenta il suicidio il pentito Mannoia

L'uomo ha provato ad uccidersi con un cocktail di farmaci ma la moglie, insospettita dal tono di una sua telefonata, l'ha raggiunto e salvato. Ora è fuori pericolo. Quello del collaboratore di giustizia, 60 anni, è il secondo tentativo di suicidio in quattro mesi, da quando, cioé, ha fatto ritorno in Italia, lamentando la scarsa attenzione nei suoi confronti



ROMA. Il pentito di mafia Marino Mannoia, che vive in una località segreta in Italia, dopo il suo ritorno dagli Stati Uniti, ha provato a uccidersi con un cocktail di farmaci; ma la moglie, insospettita dal tono di una sua telefonata, l'ha raggiunto e salvato. Ora è fuori pericolo.

Quello del collaboratore di giustizia, 60 anni, è il secondo tentativo di suicidio in quattro mesi, da quando, cioé, ha fatto ritorno in Italia, lamentando la scarsa attenzione nei suoi confronti dopo 22 anni di collaborazione con la giustizia.

Attraverso il suo avvocato, Carlo Fabbri - secondo quanto riportano alcuni quotidiani -, Mannoia ha chiesto di parlare con i magistrati di Palermo e con quelli della Dna, preannunciando importanti rivelazioni sui retroscena del mondo dei collaboratori di giustizia. Soltanto venerdì scorso un pentito, Giuseppe Di Maio, 33 anni, ex appartenente alla famiglia mafiosa palermitana del quartiere Guadagna, si era ucciso a Genova.

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