La truffa all'Inps è stata scoperta dagli uomini della guardia di finanza. Ad intascare le somme erano, nella maggior parte dei casi, parenti delegati dai titolari, poi deceduti. Il danno accertato è di quasi 800 mila euro
PALERMO. Per l'anagrafe erano morti, anche da decenni. Eppure la pensione a loro assegnata veniva illegalmente riscossa da altre persone. La truffa all'Inps è stata scoperta a Palermo dalla guardia di finanza. Sono 441 i denunciati. Ad intascare le somme erano, nella maggior parte dei casi, parenti o congiunti delegati dai titolari delle pensioni poi deceduti. Il danno accertato alle casse dell'erario è di quasi 800 mila euro. L'operazione è stata denominata "carissimo estinto". In alcuni casi, la morte del titolare della pensione veniva nascosta e quindi, senza andare a riscuotere agli sportelli delle poste le somme, mensilmente continuava ad avvenire l'accredito diretto su conti correnti postali e/o bancari. Gli accertamenti, resi possibili attraverso la ricostruzione dei flussi finanziari transitati su centinaia di conti correnti postali e bancari, hanno anche riguardato numerose persone che, proprio per sviare eventuali indagini, avevano spostato la residenza in altri comuni del territorio nazionale o all'estero. Fra i casi scoperti c'é quello di una donna che per oltre 10 anni dalla scomparsa della madre, ha continuato a percepirne la pensione. I reati contestati agli indagati vanno dalla truffa aggravata, all'indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato e al falso.
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