sabato 2 luglio 2011

Strauss-Kahn, la stampa Usa accusa: «La cameriera in realtà è una prostituta»

L'accusatrice al fidanzato: quel tizio ha un sacco di soldi, non ti preoccupare. Dsk, prima sera di libertà in ristorante italiano


ROMA - «Non ti preoccupare, questo tizio ha un sacco di soldi. So quello che faccio». Così la cameriera che accusa Dominique Strauss-Kahn ha parlato al telefono al suo fidanzato in carcere per droga, 28 ore dopo aver denunciato lo stupro. Ma gli inquirenti di Manhattan hanno appreso il contenuto della conversazione solo mercoledì, scrive il New York Times, quando sul loro tavolo è arrivato il testo della traduzione dal Fulani, un dialetto della Guinea. Quelle parole erano l'ultimo tassello della progressiva demolizione della credibilità di Ofelia, la 32enne cameriera del Sofitel di New York, arrivata come profuga dalla Guinea e dipinta come una pia musulmana.


La procura ha cominciato ad avere primi dubbi dopo una settimana dalla denuncia del 14 maggio contro Strauss-Kahn quando è stata intercettata una telefonata nella quale un uomo raccontava ad un sospetto di traffico di droga di essere fidanzato con Ofelia. A questo punto gli inquirenti hanno interrogato la donna in maniera più approfondita. Messa alle strette, la cameriera ha confessato che il patetico racconto di persecuzione politica fatto sette anni fa ai funzionari dell'immigrazione per ottenere l'asilo politico era falso. Un uomo glielo aveva registrato su una cassetta e lei lo aveva imparato a memoria. Così come non corrispondeva a verità il racconto dello stupro di gruppo che aveva detto di aver subito in Guinea.

La scoperta che il fidanzato di Ofelia era in carcere in Arizona per traffico di droga contribuiva ad aumentare i dubbi sulla sua persona. Il suo avvocato, Kenneth Thompson, si era limitato a dire che Ofelia non sapeva dell'attività criminale dell'uomo. I rapporti fra l'accusatrice la procura si sono fatti progressivamente più tesi. Il 9 giugno la donna è scoppiata in lacrime mentre veniva interrogata in maniera serrata. In un incontro successivo si è buttata per terra invece di rispondere alle domande. Poi, per dieci giorni, la procura ha chiesto invano a Thompson un nuovo incontro. Ma l'avvocato ha detto che la donna si stava curando una ferita alla spalla subita durante la presunta aggressione sessuale, di cui però non si era mai fatta menzione.

Martedì negli uffici della procura l'incontro di cinque o sei ore «devastante» per l'inchiesta. Gli inquirenti avevano scoperto che la Ofelia aveva ricevuto migliaia di dollari sul suo conto versati in Arizona, Georgia, Pennsylvania e a New York. La donna aveva detto più volte di avere solo il suo lavoro di cameriera come fonte di reddito ed è rimasta senza parole di fronte a questa contestazione. Poi ha fornito una nuova versione su quanto aveva fatto dopo il presunto stupro, diversa da quanto dichiarato in maggio davanti al gran giurì, quando aveva detto che aveva avvertito subito il suo supervisore.

Secondo l'ultimo racconto, dopo l'aggressione Ofelia si sarebbe recata a pulire un'altra stanza e poi sarebbe tornata a sistemare quella di Strauss-Kahn. Ma secondo i dati della sua carta elettronica per aprire le porte, la cameriera è andata nell'altra stanza, solo dopo aver finito quella di Strauss-Kahn.

Secondo il New York Post la donna sarebbe una prostituta, che al Sofitel si prestava alle richieste della clientela maschile, arrotondando di molto il suo stipendio di cameriera. Il tabloid scrive che «le indicazioni in base alle quali la donna lavorava come prostituta d'albergo potrebbe spiegare perchè Strauss Kahn insiste con l'affermare che l'incontro era consensuale».

«C'è l'informazione, che incassa mancia straordinarie, capite di cosa si tratta. Non si tratta di portare in camera altri asciugamani», riferisce una fonte al New York Post. Ofelia offrirebbe dunque servizi extra ai clienti. Ed è proprio per questo che il suo sindacato sarebbe riuscito a fare assumere in un albergo lussuoso un'immigrata da poco arrivata negli Stati Uniti dalla Guinea. «C'era un'intera squadra di persone che la vedeva come una fonte di guadagno», osserva la fonte. Diversi uomini avrebbero inoltre pagato le sue spese di parucchiere e saloni di bellezza. La difesa di Strauss-Kahn avrebbe anche scoperto che la cameriera è implicata in una truffa con schema piramidale ai danni di altri immigrati della Guinea. «Ci sono delle persone che ne sono state vittime. Che dicono di essere stati derubate. Persone che lavorano del suo vicinato», spiega la fonte.

Secondo la stampa la procura di New York potrebbe decidere di lasciar perdere tutte le accuse contro Strauss-Kahn, dato che la donna non ha più nessuna credibilità e le possibilità di vincere un'eventuale causa sono vicine allo zero. La cameriera ha ammesso di avere mentito alla giustizia, sotto giuramento, rischiando ora fino a cinque anni di carcere e l'espulsione dagli Usa ma continua a mantenere le sue accuse nei confronti di Strauss-Kahn.

Dominique Strauss-Kahn ha intanto trascorso la sua prima sera di libertà a New York nel ristorante italiano La Scalinatella assieme alla moglie Anne Sinclair e due amici, un uomo e una donna. Apprezzato da Madonna, il ristorante si trova nell'Upper east side. Sorridente, in abito scuro, con la moglie raggiante nel suo vestito bianco, l'ex direttore dell'Fmi è arrivato al ristorante a bordo di una grande auto nera 4 per 4 dai vetri oscurati. I quattro amici si sono seduti in un angolo del ristorante, con Dsk che volgeva la schiena al resto della sala. Una cliente ha poi raccontato che lui appariva di buon uomore e la moglie rideva. Una coppia di avventori li ha salutati augurando loro buona fortuna. All'uscita Strauss-Kahn si è rivolto sorridente ai fotogarfi che l'aspettavano. Dsk ha voluto dunque approfittare della prima serata di libertà dopo un mese e mezzo d'incubo cominciato con una notte al commissariato, una in tribunale, quattro in carcere e il resto del tempo agli arresti domiciliari, anche se di lusso.

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