lunedì 4 luglio 2011

Alberto di Monaco, dopo il "sì" spuntano altri due figli

Avrebbero 18 e 40 mesi.Il principe si sottoporrà al test del Dna
Fonti di palazzo anonime, telefonate ai giornali anonime, passa parola anonimi. Tutti uniti, e anonimi, nel raccontare che il principe Alberto appena convolato a nozze ha sparsi per il mondo (non troppo lontani per la verità) una manciata di figli. Uno, due, forse tre. Chissà. Si fermano a due, secondo il «Sunday Telegraph» che recepisce rumors (anonimi) di siti e settimanali di gossip francesi. Ci sarebbe un piccolo di 18 mesi avuto da una ragazza italiana pronta a vendere l’esclusiva a un settimanale. E un bambino di 3 anni e mezzo avuto da Nicole Coste, la hostess del Togo che ha già dato un figlio naturale al principe: Alexander, oggi di sei anni. Facendo i conti si capisce che tutti e due gli «incidenti» sarebbero avvenuti in corso di fidanzamento, anche se non ufficiale, con Charlene.

Così, il giorno dopo il sì religioso, impazza il toto figli e, assicura il giornale britannico, Alberto sarebbe pronto a fare la prova del Dna. Se lo faccia perché crede che ci sia una possibilità di essere il padre di questa frotta di eredi o perché invece vuole dimostrare la sua estraneità, questo non si sa.

In effetti non si sa nulla di questa vicenda ma è stata la colonna sonora delle nozze, nonostante la smentita di Palazzo e le parole del padre della sposa, Mike Wittstock, che ha riso alla notizia della fuga della figlia verso il Sudafrica con un biglietto di non ritorno e ha affermato: «Mia figlia è felicissima e per me il matrimonio di Charlene con il principe Alberto è stato come vincere i mondiali». «Provo un orgoglio che non riesco a descrivere», ha raccontato al «Sunday Times» sudafricano dopo il «Sì», smentendo le indiscrezioni secondo cui Charlene avrebbe tentato di fuggire da Montecarlo dopo un litigio con il futuro marito: «Mi delude che la gente abbia creduto a queste assurdità e che ci siano stati giornali che le hanno riportate senza prima verificare come fossero andate le cose. È spazzatura, io ero con loro fino a tarda sera e non è accaduto».

Intanto la macchina nuziale si è fermata ieri dopo il brunch a Palazzo reale dove Alberto e Charlene, ancora vestita Armani in un abito senza maniche verde brillante, hanno salutato un gruppo ristretto di ospiti prima della partenza per il Sudafrica, dove ci sarà una riunione del Comitato olimpico internazionale (Cio). Il viaggio di nozze deve aspettare e potrebbe essere in Italia, in barca.

Se dovessimo leggere questo mariage princier alla luce delle voci (anonime) avremmo tutto un altro film. Le lacrime di Charlene davanti a Santa Devota cui ha donato il bouquet, sarebbero in realtà un pianto di disperazione, un’invocazione tipo: «Aiutami tu», o «Chi me lo ha fatto fare». La domanda successiva è: «Ma chi poteva impedirle di scappare anche un minuto prima delle nozze, se era convinta di avere accanto un principe Barbablù?». Certo la forza del potere, del glamour, dei soldi non va sottovalutata. Ma in questo caso ci troveremmo di fronte a una ragazza diversa dalla sportiva sudafricana che ci hanno raccontato, che non avrebbe trovato tanto grave la rivelazione su una doppia, tripla vita, del promesso. Che poi il passato del «ragazzo» non deponesse benissimo, lo sapeva, visto il riconoscimento di due figli naturali (che non avranno come tali diritto alla successione al trono), Alexander e Jazmin Grace (ora diciannovenne, figlia di una ex cameriera californiana che adesso fa l’agente immobiliare), avvenuto dopo una prova del Dna.

Insomma, comunque la si metta, questa storia ha qualche tassello non ancora al suo posto. Se il puzzle dovesse incastrarsi confermando la multipla paternità di Alberto, potremmo allora candidarlo a socio onorario della banca del seme. Se così invece non fosse, ci troveremmo di fronte, di nuovo, alla macchina del gossip e del fango. Anonima.

MARIA CORBI

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