I provvedimenti, fanno seguito alle attività di riscontro effettuate dagli investigatori sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Antonino Lo Giudice, Maurizio Lo Giudice, Consolato Villani e Roberto Moio
Operazione questa mattina, condotta dalla polizia a Reggio Calabria, contro la cosca Lo Giudice ha portato all’esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Procura e di tre fermi richiesti dalla Procura distrettuale antimafia. I provvedimenti, secondo quanto si è appreso, fanno seguito alle attività di riscontro effettuate dagli investigatori sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Antonino Lo Giudice, il boss della cosca, Maurizio Lo Giudice, Consolato Villani e Roberto Moio.
Il boss pentito della 'ndrangheta Antonino Lo Giudice, di 52 anni, a capo dell’omonima cosca di Reggio Calabria, già detenuto, era stato arrestato venerdì scorso assieme al fratello e ad altre due persone dalla polizia nell’inchiesta condotta dalla Procura di Catanzaro per gli attentati e le intimidazioni ai danni del procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, e del procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone.
Le altre due persone arrestate la scorsa settimana sono Vincenzo Puntorieri, l’unico che era libero e Antonio Cortese. Lo Giudice, pochi giorni dopo il primo arresto lo scorso anno da parte della Squadra mobile di Reggio Calabria, si era autoaccusato della progettazione dell’ideazione degli attentati rivelando i nomi degli affiliati alla sua cosca incaricati dell’esecuzione, Puntorieri e Cortese.
Gli arrestati dovranno rispondere di associazione mafiosa finalizzata a rapine, di detenzione di armi e di esplosivi, intestazione fittizia di beni.
SEQUESTRATI ANCHE BENI PER TRE MILIONI DI EURO
Nell'ambito dell'oeprazione sono stati sottoposti a sequestro beni immobili per circa tre milioni di euro tra cui, appartamenti e attività commerciali tutte ubicate nella città dello Stretto e riconducibili alla cosca Lo Giudice.
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