martedì 19 aprile 2011

Muore in Sud Africa Pietro Ferrero erede della dinastia della Nutella

L'amministratore delegato del gruppo dolciario è stato ucciso da un malore mentre era in bici, sua grande passione

TORINO - Pietro ferrero, amministratore delegato del gruppo dolciario Ferrero, è morto in un incidente in Sud Africa.


Quarantotto anni, Pietro guidava la società insieme al fratello Giovanni che condivideva con lui il ruolo di amministratore delegato, e con il padre Michele, il fondatore dell'impero che ha portato sulle tavole di tutto il mondo la Nutella, i Ferrero Rocher, i Kinder, i Tik-Tak, il ciccolato Duplo, i Mon Chèrie, o Pcket Coffee e tanti altri prodotti di fama mondiale...
Il decesso di Pietro Ferrero, che aveva 48 anni, è stato confermato dall'azienda. La Ferrero ha riferito che il decesso è avvenuto a seguito di un incidente in Sud Africa, dove si trovava in missione di lavoro.
Pietro Ferrero era un grande appassionato di ciclismo e, ogni volta che poteva permetterselo, non perdeva l'occasione per una pedalata, passione che gli è risultata fatale: è stato infatti ucciso da un malore mentre pedalava.

Anche in Sud Africa, dove aveva casa e dove si trovava in missione di lavoro, non rinunciava a qualche corsa. Poche ore prima di morire ne aveva parlato al telefono con Ivan Gotti, ex ciclista professionista e vincitore di due edizioni del Giro d'Italia.
All'interno dell'azienda, Pietro Ferrero era il manager che più da vicino seguiva l'evoluzione del gruppo ed era considerato il vero erede del padre Michele che a 86 anni ancora mantiene saldamente le redini del gruppo.
Più defilato, invece, è sempre stato il ruolo del fratello Giovanni che, per quanto ricoprisse con lui la carica di amministratore delegato del gruppo, è anche romanziere ("Il giardino di Adamo", "Il camaleonte", "Campo paradiso") e vive con la famiglia a Bruxelles.

Pietro Ferrero, pur avendo sempre conservato la posizione schiva che rappresenta il marchio della famiglia, era anche colui che aveva più seguito lo sviluppo finanziario della famiglia negli ultimi anni. è stato consigliere di amministrazione di Mediobanca (di cui il gruppo possiede una piccola quota dello 0,66% vincolata nel patto) fino a ottobre 2009 e sedeva tutt'ora nel board di Italcementi.

Negli ultimi anni Pietro Ferrero insieme alla famiglia aveva seguito in prima persone le trattative per acquistare il cioccolato inglese di Cadbury e, più di recente, le trattative con la cordata italiana per Parmalat.
Entrambe le operazioni sono state poi accantonate a dimostrazione della scarsa propensione della famiglia per la crescita esterna. D'altra parte, la Ferrero continua a dare ottimi risultata da sola. La cassaforte lussemburghese, cui fanno capo una quarantina di controllate in tutto il mondo, ha chiuso il bilancio 2009/2010 con ricavi per 6,6 miliardi e un profitto netto di 347 milioni di euro, in netta crescita dai 44 milioni del 2008-2009.

In italia, i conti hanno mostrato un fatturato di 2,3 miliardi, in aumento del 3,8%, un mol in progresso del 7,9% a 267,8 milioni e un utile di 144,3 milioni.

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