L’imprenditore Massimo Ciancimino è stato fermato dalla polizia a Bologna su ordine della procura di Palermo per aver calunniato l’ex capo della polizia Gianni de Gennaro. Ciancimino, già condannato per riciclaggio, è testimone in diverse inchieste di mafia tra cui quella sulla presunta trattativa tra Cosa nostra e lo Stato.
Il figlio dell’ex sindaco mafioso del capoluogo è indagato a Caltanissetta per aver calunniato l’ex capo della polizia Gianni de Gennaro, ma ha prodotto anche alla procura palermitana documenti tra cui uno che sarebbe stato «manomesso» in cui c’è il nome del direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza. Il documento è una fotocopia di un foglio redatto da Vito Ciancimino, padre di Massimo, con un elenco di nomi di personaggi delle istituzioni che avrebbero avuto un ruolo nella cosiddetta «trattativa».
Da una perizia ordinata dalla Dda e consegnata oggi ai magistrati che conducono l’inchiesta, il procuratore aggiunto Antonio Ingroia e i sostituti Nino Di Matteo e Paolo Guido, si evincerebbe che il nome di De Gennaro sarebbe stato scritto in epoca successiva alla redazione del manoscritto. Il documento inoltre sarebbe in contrasto con quanto dichiarato dallo stesso Ciancimino durante gli interrogatori resi alla procura di Palermo. Ma il figlio dell'ex sindaco di Palermo si difende: «Sono sereno. Mi accusano di avere consegnato un documento non autentico, ma io rimango sereno».
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