mercoledì 13 aprile 2011

Supermarket della droga a San Cristoforo Coca e hashish da 30 mila euro al giorno

CATANIA - Riuscivano a incassare tra i 20 mila e i 30 mila euro al giorno vendendo cocaina e marijuana e servendosi di una rete di pusher che operava nello storico rione San Cristoforo di Catania 24 ore al giorno su 24. Il supermercato della droga, gestito da un gruppo vicino alla cosca Cappello-Bonaccorso che ha legami con la famiglia Lo Piccolo di Palermo, era sempre aperto e a chiuderlo ci ha pensato la squadra mobile di Catania a conclusione di due anni di indagine sui 'Carateddì, con l'inchiesta 'Revenge 2'.


Complessivamente sono 24 le persone destinatarie di provvedimenti restrittivi emessi dal Gip Giuliana Sammartino su richiesta dei sostituti della Dda di Catania, Pasquale Pacifico e Lina Trovato. Diciassette persone sono state arrestate e a altre sette l'ordine di custodia cautelare è stato notificato in carcere perchè detenute per altra causa.

Ai vertici dell'organizzazione, secondo l'accusa, c'era Giuseppe Alessandro Platania, affiancato nella gestione da Domenico Querulo, nipote del boss Orazio Privitera, e da Giuseppe Montagna, imparentato con i fratelli Finocchiaro.

Durante le indagini, che si sono avvalse di intercettazioni ambientali e di telecamere, la squadra mobile ritiene di avere sventato un omicidio: la polizia ha notato che il gruppo si stava armando e che si stava preparando a entrare in azione, ma agenti hanno eseguito dei controlli nel rione a scopo precuazionale, facendo rientrare il presunto gruppo di fuoco.

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