Nel passato millennio una specie di bimbo compariva nella trasmissione «Pinocchio » di Gad Lerner e snocciolava con vocina stridula sequenze di cifre sui temi bollenti. Poi quel piccino divenne grande, concepì quattro figli e fece tante cose che non stiamo a elencare. Ciò che conta è sapere che Mario Giordano non ha mai tradito l’attitudine al giornalismo d’inchiesta. E che adesso è tornato marchiando d’acido le Sanguisughe e le loro «pensioni d’oro che ci prosciugano le tasche» (Mondadori ed, pp. 168, 18,50 euro). Nel tempo in cui il mondo previdenziale ha condannato le ultime generazioni alla fame. Privilegi, truffe, paradossi legali, escamotage.
La prima cosa che dà da pensare l’ultimo libro del direttore di «News Mediaset» ed editorialista del «Giornale» è che potenti, politici, notabili pensano eccome alla vecchiaia. E che fa lo stesso chi è stato sommerso dal mare dell’anonimato: garantirsi un viatico d’agi per l’aldilà. Nel resoconto di «Giordanino» la Puglia e i suoi prodi non sfigurano affatto. Qua e là tra le pagine spunta spesso un pugliese col sorriso benedetto da pensione dorata. Taranto si distingue per l’endemica invalidità: l’Inps ha rilevato «cartelle mediche di sedicenti malati di mente che da soli conducono aziende».
Sappiamo che Sandro Frisullo, ex numero due della giunta di Nichi Vendola, è finito in cella e che ne è uscito tempo fa; abbiamo letto del suo ruolo nella sinistra e degli appalti. Pochi invece conoscono la lettera «protocollo numero 7039» firmata dal vicepresidente dimissionario: che si sostanzia in una «baby- pensione» con la quale si è assicurato 10.071 euro lordi al mese a 55 anni. L’acre Giordano non perde occasione di svelenare sul terminale stato di salute della sanità pugliese e sull’abisso di debiti nel quale va precipitando. Deturpa anche l’icona del governatore e leader di Sinistra ecologia e libertà. Ma ciò che conta è sapere che in base alla legge 8 del 2003, approvata dal centrodestra di Raffaele Fitto, i nostri consiglieri si beccano 3.783 euro lordi di pensione al mese già dopo cinque anni di impegno nei corridoi di via Capruzzi, cioè, volevo dire, in Consiglio regionale.
La pagnotta lievita a 10.000 dopo due mandati. Godendo oltretutto di un relativismo temporale einsteniano: «Ai comuni mortali per fare un anno occorrono 12 mesi». A loro «sei mesi e un giorno» bastano. La previdenza degli assessori, dei vari incaricati (tutti, o quasi) è ancora più grassa. Assicurazioni, assegni per inabilità. Nel luglio 2010, sotto la presidenza Vendola, con un nuovo provvedimento la Regione Puglia ha adeguato i vitalizi d’antan a quelli più consistenti attuali. Da cui si arguisce perché mai scopriamo sempre più spesso nullafacenti, inetti, qualunquisti e solipsisti, giocatori di carte e pr discotecari bruciare inspiegabilmente, d’improvviso, di impegno politico e civile sacro.
L’indagine, dal Parlamento ai ministeri, dagli enti alle aziende pubbliche inalbera nomi e cognomi, cifre e conteggi da cardiopalmo: il deputato pensionato dopo un giorno in Transatlantico, gli onorevoli del centrodestra in fuga col malloppo previdenziale. Giuliano Amato che vanta due vitalizi e tre incarichi da 30.000 euro suonati, il Dini, il Ciampi, il Marrazzo della coca e dei trans. Rocco Buttiglione, Cesare Romiti, Giulio Andreotti Nosferatu. Ma anche nei recessi battuti da ignoti mortali c’è da scrutare. Ciechi che guidano motocarri, paralitici che veleggiano in surf, una famiglia intera di invalidi, mercati per pensioni false, «furbetti del poderino» (truffe del contado), boss che intascano, pensionati Inps che percepiscono più di 40.000 euro mensili. Diseredati come la condannata a 0,78 centesimi. Banchieri, magistrati mantenuti fin dall’età di 40 anni. La moglie di Umberto Bossi, già a 39 beneficata dall’Inpdap.
E giganti che hanno celato le loro fattezze sovrumane: «Mauro Sentinelli. L’avete mai sentito nominare?». No. Cresciuto in Sip, Tim e Telecom, incassa 90.246,55 euro al mese. Significa 3.008 euro ogni 24 ore. Felice Crosta vi dice niente? No. Ex burocrate della Regione Sicilia si accontenta di 41.600 euro. Significa 1.369 a giornata. Significa che le vie del Signore sono infinite quasi quanto quelle dei pensionandi.
di ALBERTO SELVAGGI
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