martedì 26 aprile 2011

Truffa con i fondi Ue, arrestato il deputato regionale Minardo

Fermato dalla guardia di finanza, insieme ad altre quattro persone, nell'ambito di un'inchiesta su presunti illeciti legati a finanziamenti statali ed europei

RAGUSA. Il deputato regionale siciliano del Mpa Riccardo Minardo, presidente della I commissione dell'Ars Affari istituzionali ed ex parlamentare nazionale, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza, insieme ad altre quattro persone, nell'ambito di un'inchiesta su una presunta truffa legata a finanziamenti statali ed europei.

Le accuse nei suoi confronti sono di associazione per delinquere, truffa aggravata e malversazione ai danni dello Stato. Oltre a Minardo, al quale sono stati concessi i domiciliari, il provvedimento riguarda la moglie del deputato regionale, Giuseppa Zocco, il presidente del Consiglio di amministrazione del Copai, Rosaria Suizzo, il marito della donna Mario Barone, proprietario di alcune società, e Pietro Maienza, legale rappresentante di una di queste. I cinque provvedimenti di custodia cautelare sono stati firmati dal Gip di Modica, Patricia Di Marco. L'inchiesta, condotta dalla Procura di Modica retta da Francesco Puleio, ruota attorno a finanziamenti al Copai, il Consorzio di sviluppo dell'area iblea e all'acquisto di Palazzo Pandolfi, un antico edificio di Pozzallo (Ragusa) che doveva essere destinato a Centro Polivalente, di un altro antico palazzo nobiliare a Modica, Palazzo Lanteri, e della emittente Radio Onda Libera.

 
Arresto Minardo, nell'inchiesta anche l'acquisto di Radio Onda libera


 
RAGUSA. Le indagini, delegate dalla Procura di Modica alla Guardia di Finanza di Ragusa, dicono gli investigatori, hanno riguardato diverse persone a vario titolo coinvolte nell'attività del Consorzio Provinciale Area Iblea (Copai) ed hanno consentito "di accertare l'esistenza di una realtà associativa criminosa composta dagli indagati, legati da un apparato organizzativo suscettibile di essere ripetutamente utilizzato per la commissione di un numero imprecisato di delitti e concretamente utilizzato in molteplici vicende (tra le quali si segnalano l'acquisto di Palazzo Pandolfi per realizzare il centro polivalente Giorgio La Pira; l'acquisto di Palazzo Lanteri di Modica; l'acquisto dell'emittente Radio Onda libera), dipanatesi in un ampio lasso di tempo, durante il quale gli indagati si sono dedicati, dimostrando notevole professionalità, alla commissione di truffe e malversazioni ai danni dello Stato e ad altre attività fraudolente".


Secondo la Gdf dalle indagini è emersa "la gestione privatistica del patrimonio del Copai, formato integralmente da fondi di provenienza pubblica, da parte degli indagati, tra i quali vi erano notevoli flussi finanziari all'apparenza privi di qualsiasi giustificazione".

Le indagini avrebbero riscontrato "il complesso meccanismo di frode gestito dagli indagati (anche mediante la creazione di falsi documenti: false fatture, falsi verbali di assemblea, false dichiarazioni di quietanza) e finalizzato a percepire indebitamente erogazioni provenienti dallo Stato, dalla Regione siciliana e da altri enti pubblici e a destinarli a finalità di personale arricchimento e comunque diverse da quelle previste, nonché a percepire illecitamente da privati profitti non dovuti".

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