lunedì 11 luglio 2011

Nuovo record per lo spread Btp-Bund Borse in ribasso, Milano maglia nera

Differenziale con i titoli tedeschi a quota 266 punti: Piazza Affari perde l'1,27%. Vola il titolo Cir, in calo Mediaset. Oggi il vertice dell'Ue contro la speculazione


MILANO
Avvio in calo per le Borse europee dove continuano a pesare i timori per la crisi del debito. Milano resta la piazza peggiore con l’Ftse Mib in calo dell’1,27. Più contenuti i ribassi sulle altre piazze principali: Francoforte cede lo 0,81%, Parigi lo 0,88%, Londra lo 0,07%. Madrid è in ribasso dell’1,11%, Lisbona lo 0,78%. Intanto si registra l'ennesimo record per lo spread Btp-Bund: questa mattina, secondo le informazioni del sito Bloomberg, il divario fra il rendimento dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi è salito a 266 punti, in aumento del 9,18%.

Titolo Cir sospeso per eccesso di rialzo
Fiammata al rialzo per il titolo Cir a Piazza Affari dopo la sentenza (venerdì) della Corte d’Appello sul lodo Mondadori. A pochi minuti dall’avvio delle negoziazioni il titolo della holding di De Benedetti viene sospeso per eccesso di rialzo, mentre Mediaset perde il 2%. In flessione anche Mondadori (-264%).

Timori anche in Spagna
Sale a nuovi massimi anche lo spread dei titoli di Stato decennali della Spagna rispetto al corrispondente Bund che raggiunge i 300 punti dopo che il tasso è salito al 5,80%. Sotto pressione i titoli della Grecia con il tasso del decennale sopra il 17% e lo spread con il Bund a 1.4011 punti mentre il rendimento del biennale ellenico tocca un nuovo record al 31,20%.

La Consob
La Consob nella serata di ieri ha varato una stretta sulle vendite allo scoperto sancendo l'obbligo di comunicazione delle posizioni ribassiste. La Commissione di sorveglianza sulla borsa ha deciso che a partire da oggi e fino al 9 settembre 2011 «'gli investitori che detengano posizioni ribassiste rilevanti sui titoli azionari negoziati sui mercati regolamentati italiani sono tenuti a darne comunicazione». In particolare, dovranno essere rese note alla Consob «le posizioni nette corte relative ai titoli azionari delle società quotate in Italia, quando superino determinate soglie quantitative».

L'Europa
Intanto oggi i vertici dell’Unione Europea si riuniscono per provare a serrare i ranghi contro la speculazione. Il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, ha convocato per oggi una riunione alla quale parteciperanno il presidente dell’Eurogruppo Jean-Calude Juncker, il presidente uscente della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet, il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso e il commissario europeo agli affari economici Olli Rehn. Ufficialmente la riunione rientra fra gli incontri che Van Rompuy e Barroso tengono regolarmente alla vigilia di ogni Eurogruppo, ma questa volta è stata estesa agli altri big. «Non si tratta si una riunione di crisi, ma di coordinamento delle diverse posizioni» sul dossier Grecia, ha assicurato il portavoce di Van Rompuy, Dirck De Backer aggiungendo poi che nella riunione del mattino «non si parlerà dell’Italia».

La politica
Un segnale forte dall'Italia contro eventuali attacchi speculativi, è l'obiettivo di Giulio Tremonti, che assicura il via libera alla manovra in una settimana. Resta quindi l'appello della maggioranza all'opposizione, bisogna "giocare tutti dalla stessa parte" dice Roberto Calderoli, appello che non cade nel vuoto. Intanto Silvio Berlusconi tace, ancora convinto di non voler turbare i mercati anche alla luce della sentenza d'appello sul lodo Mondadori. Ai mercati, questa la posizione di Tremonti secondo un retroscena di Repubblica, "daremo un segnale forte, il fatto che la manovra è blindata e sarà approvata dal Parlamento in una settimana". Conta molto, il ministro come il Presidente Napolitano, nel senso di responsabilità di tutti. Spiega Roberto Calderoli, ministro leghista alla Semplificazione, al Corriere: "E' il momento di giocare tutti dalla stessa parte, e la maggioranza deve fare ancora più quadrato di prima". Appello che viene accolto: "Saremo responsabili per salvare il Paese", dice Enrico Letta, vice segretario Pd, a Repubblica. "Non intendiamo metterci preconcettualemte di traverso", assicura il leader Idv, Antonio Di Pietro, al Correire. Ancora silenzio per il Premier: ogni parola sulla situazione delle aziende di famiglia, ma anche ogni tensione capace di scatenare polemiche, sarebbe controproducente rispetto allo spettro che agita il mondo della politica e della finanza: l'assalto della speculazione.

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